Chi frequenta Twitter, in Italia ancora pochi, ci tiene a rivendicare la differenza antropologica tra gli abitanti del social dall’uccellino azzurro rispetto a quelli che flirtano con la creatura del nerd in ciabatte.
Una considerazione un po’ snob e in larga parte smentita da un fatto: i primi 10 posti della classifica degli argomenti più trattati su Twitter sono quasi sempre occupati dai fan di boyband o da giochini del tipo #ilmioincubopeggiore oppure #lapeggiorefiguradimer, giusto per capirci.
Facebook ha l’aggravante di concedere ampio spazio, ma soprattutto evidenza, all’utilizzo di link, video e foto, quindi non è raro trovare la propria bacheca invasa da gattini, cuccioletti da adottare, cuoricini a tutto spiano, frasi di Jim Morrison o slogan indignati figli dell’antipolitica imperante.
Insomma, la differenza tra Facebook e Twitter la vedi quando sei iscritto ad entrambi e per alcune cose che posti scegli scientemente di postarle solo su uno e non sull’altro.
Il problema è quando questo avviene in base al valore (presunto) di ciò che si deve postare, esercizio che a mio parere non ha senso per i motivi citati all’inizio di questo post.
Ha molto più senso invece decidere in base a chi lo leggerà (non tutti gli “amici” di Facebook sono su Twitter) e alla tipologia di messaggio.
Su Facebook il gattino, che sgrana gli occhioni verso la lente del grandangolo, ti si presenta in bacheca per suscitare commenti sdolcinati che ti cariano i denti solo alla vista, su Twitter invece scorre come dopo un “pussa via!”
Su Facebook ci si può allegramente indignare o prendere, giustamente, per i fondelli il politico che nella “Giornata della memoria” decanta le poche cose buone fatte dal dittatore, mentre sotto il naso lo Stato presta 4 miliardi di euro tuoi ad una banca i cui vertici sono nominati da un partito politico (che si ammanta di una moralità superiore) mentre a te, la stessa banca, non ti presta nemmeno un centesimo se devi comperarti la prima casa pur caricandoci un’ipoteca sopra, e tu su questo, non batti ciglio.
Su twitter uguale. Ecco, su questo i due social sono uguali.
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