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Possiamo dire che non è mai troppo presto per aprire il dialogo all’interno del proprio contesto familiare e parlare di sesso e di sessualità con i propri figli.
In un’epoca, come la nostra, dove il progresso e la globalizzazione la fanno da padroni, e dove c’è uno sviluppo veloce dei giovani, che sempre prima iniziano ad avere dubbi e questioni legati al sesso e alla propria ed altrui sessualità.
Diventa quindi molto importante iniziare subito a stabilire un rapporto di fiducia con i figli il prima possibile, anche dimostrandosi aperti e disponibili a parlare, senza mostrare imbarazzo, di qualunque argomento.
Quello che qualsiasi genitore si chiede a tal proposito è a quale età il bambino raggiunge una maturazione tale da poterlo considerare pronto all’educazione sessuale?
Diciamo subito, per essere chiari, che un'età precisa non esiste. Di solito l’argomento viene sollevato dal bambino stesso quando prende atto che “esiste” un sesso diverso dal suo. Tale scoperta, che avviene di solito intorno ai 4 o 5 anni, crea nel bambino motivo di curiosità, che a soddisfatta dai genitori. Il bambino che fa domande sul sesso non va rimproverato, ma magari sfruttando lo spunto che il bambino stesso offre ai genitori con domande più o meno dirette sull’argomento, sarebbe bene cogliere l’attimo e rispondere subito in modo chiaro, ma senza mostrare imbarazzo ed evitando di rimandare a tempo indeterminato.
Tuttavia, se il bambino dovesse essere restio ad aprire il dialogo, ogni occasione è buona come spunto per cominciare a parlarne. Un programma alla televisione, un film, un libro, ecc.; tutto è importante, basta che in quel momento preciso ci sia un clima familiare favorevole, cioè che ci sia calma, tempo, complicità ed empatia.
L’educazione sessuale deve essere equamente suddivisa tra i due genitori. Solitamente i giovani si confidano più facilmente con la mamma, la quale diventa così l’unico punto di riferimento sul tema per tutta la famiglia.
Anche il papà deve invece impegnarsi in questa missione educativa. Soprattutto in caso di figli maschi, i papà si rivelano le figure pedagogiche più indicate per parlare di sesso e, alle soglie dell’adolescenza, sono importanti per parlare di contraccezione.
Viceversa, è facile che la mamma diventi la confidente delle figlie, per una sorta di affinità elettiva del tutto naturale.
Ad ogni modo, a prescindere dall’età, è meglio non prendere l’argomento troppo alla lontana, ma affrontarlo in modo diretto, senza tanti giri di parole. Va sempre tenuta presente l'età dei figli; se sono molto piccoli, sarà utile usare un tono allegro e scherzoso, mentre se sono già grandi, è meglio non essere troppo amici dei propri figli, ciò creerebbe confusione dei ruoli facendo perdere validità al genitore.
Bisogna essere disponibili, chiari, autorevoli, lasciare che i figli si confidino senza imbarazzi, non delegare i propri compiti di genitori alla scuola o ad altre istituzioni.
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