Secondo il quotidiano indipendente iraniano Shargh, le autorità del paese hanno bandito i pupazzi dalle fattezze dei Simpson che vanno dunque ad aggiungersi alla lunga lista nera dei giocattoli, tra i quali c’è ovviamente anche Barbie. Nel 1996 infatti la Barbie venne indicata come un cavallo di troia e dozzine di negozi vennero chiusi perché colpevoli di vendere queste bambole. Lo scopo di tutto questo è evitare di promuovere la cultura occidentale.
Mohammad Hossein Farjoo, segretario alle politiche presso l’Istituto per lo Sviluppo Intellettuale di Bambini e Giovani Adulti, non ha spiegato nei dettagli i motivi della decisione, ma ha notato che debbano essere bandite le bambole e i pupazzi in cui si distinguano i genitali, così come i set per cucina per le bambine che comprendano bicchieri per bere alcolici.
Nonostante tutti i divieti, molti giovani seguono avidamente la cultura occidentale e spesso riescono a ottenere prodotti illegali ricorrendo al mercato nero. In un paese come l’Iran in cui i bambini sotto i 15 anni sono un quarto dell’intera popolazione, esiste infatti un contrabbando dei giocattoli per una somma che supera i 20 milioni di dollari.
Da tenere presente che in Iran sono invece consentiti Superman e Spiderman poiché aiutano gli oppressi. Purtroppo per loro, non c’è né un Clark Kent né un Peter Parker tra gli iraniani.