I giorni del Merli

di Filippo Merli

Quando abbiamo letto le prime righe abbiamo pensato: “Ma sei matto a scrivere una cosa così?”.
Poi siamo andati avanti e abbiamo capito che il Dir. s’aspettava proprio una simile reazione.

Era tutta una montatura, un incipit a effetto per costringerti ad andare avanti a leggere, come insegnano nelle migliori scuole di giornalismo.
Dicevamo bene: è impossibile che Raffaella Carrà non ti sorprenda, primo perché ha la stessa acconciatura dal Risorgimento, secondo perché è uno di quei personaggi che hanno fatto la storia della televisione italiana con una semplice risata (Raffaella Carrà è riuscita dove Giancarlo Magalli ha fallito), quella risata che ha contagiato anche il Dir.

Ce l’immaginiamo benissimo la telefonata fra i due:

Dir.: “Ciao Raffaella, sono io!”.
Raffaella Carrà: “Ahahahahahahahah”.
Dir.: “Come stai?”.
Raffaella Carrà: “Ahahahahahahahah”.
Dir.: “Mi concedi un’intervista esclusiva?”.
Raffealla Carrà: “Be’, ecco, ahahahahahahahah”.

Povero dir. Era ansioso, preoccupato, aveva paura di risultare antipatico e di porre qualche domanda sbagliata a Raffaella Carrà, come capita a certi giornalisti poco prima di intervistare il Papa o il presidente degli Stati Uniti.

A quanto pare, però, tutto è filato liscio. Il Dir. scrive orgoglioso che lui e Raffaella Carrà hanno una piccola cosa in comune (a quanto pare non sono i capelli), ma che lo scopriremo solo nell’intervista che verrà pubblicata nel prossimo numero di Sorrisi che troveremo in edicola e che non vediamo l’ora di andare a comprare. Ahahahahahaha.