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I giovani del villaggio!

Creato il 17 ottobre 2012 da Lamiaeconomia
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I giovani del villaggio!
I giovani del villaggio!
Il discorso di Paolo Villaggio ai giovani italiani...


"Ho detto varie volte e continuo a dirlo alle massaie del mercato rionale, dove vado tutte le mattine: "C'avete ragione, tutti i telegiornali, nei primi venti minuti vi torturano in una lingua sconosciuta, che sembra turco, i giornali poi fate bene a non comprarli perché scrivono addirittura in lingua cuneiforme e gli ospiti di Porta a Porta parlano in sanscrito!". Però voglio spiegare a tutti i vostri lettori anziani, in maniera chiara quale sarà il vostro futuro: userò il mio italiano rozzo, poco brillante, ma spero comprensibile. I capi manipolo parlano solo dei giovani: "Ci occuperemo soprattutto dei giovani" promettono! E i vecchi? Ve lo dico io la loro sorte: quelli che hanno ereditato nonni disonesti, politici grandi ladri o mafiosi a Natale e a Ferragosto e il giorno del loro compleanno, sono circondati da branchi di nipotini festanti che sono più allegri e vi abbracciano con affetto teatrale perché siete vicini alla morte. Se siete poveri per il compleanno vi lasceranno soli, se siete molto poveri ad agosto vi legheranno in autostrada con i cani. Quindi, se voi poveri credete nelle promesse della Chiesa, non chiedete aiuto al Padreterno o alla Colomba che son troppo indaffarati, mandate all'indirizzo email di Padre Pio e chiedete di farvi mandare un grosso prestito in dollari americani per sopravvivere almeno dignitosamente. Se anche lassù c'è una crisi come quaggiù, chiedete la possibilità di morire subito sotto un tram, perché su, in Direzione Generale, non accettano eutanasie o soprattutto suicidi. Per quanto riguarda i giovani non credono più nei miracoli e soprattutto alle promesse dei politici. Il benessere nel quale sono cresciuti li ha viziati: vogliono vivere come i calciatori ricchi, sono pieni di tatuaggi, con la cresta colorata, rasati da una parte o alla Balotelli, pieni di piercing e di orecchini, vogliono dormire con una velina diversa per sera, fare i vincitori dell'Isola dei famosi, vivere come gli amministratori delle Province italiane, sono presenzialisti, non vanno a cercare paradisi terrestri, ma ad agosto vanno a vedere i Vip nell'inferno di Ibiza. Per quanto riguarda i vecchi che hanno lavorato lamentandosi tutta la vita e che hanno vissuto onestamente fingendo di essere buoni e che hanno invidiato i giovani ferocemente, scoprono di essere stati più felici alla loro età, ma addirittura di esserlo anche ora che sono vecchi. Purtroppo non riescono più a credere nelle truffe della Chiesa: nel Paradiso, nella resurrezione della carne, nel Giudizio Universale e nella famigerata vita eterna.  I giovani s'incazzano quando noi li chiamiamo con disprezzo "bamboccioni" e hanno ragione, così non li aiutiamo in questo momento difficile, però questi "bambini" fino a 35 o addirittura 40 anni vivono in casa della mamma, immobili anche perché "come fa le lasagne mia mamma non c'è nessuno in questo Paese che tutto il mondo ci invidia". Dicono in giro che la colpa di tutto è delle nostre generazioni, che Napoli è sepolta nella monnezza, che ci sono frane a destra e a manca, che i politici ruban tutto, che ormai in Italia comandano la mafia, la camorra, la 'ndrangheta ora anche al Nord. Però la colpa è sempre di altri. Nel 1945 quando è finita la Seconda tragica guerra mondiale con 30 milioni di morti, 6 milioni di ebrei bruciati vivi nei campi di sterminio, c'è stato nella generazione di allora un'euforia che non c'è all'Oktober fest di Monaco di Baviera, ma la felicità collettiva più grande degli ultimi 10 mila anni della storia. ll Giappone era raso al suolo e colpito da 2 bombe atomiche, la Germania non c'era più, in Italia non c'erano più strade, ponti, ferrovie, ma soprattutto una fame terrificante. La generazione dei vecchi ha fatto un miracolo senza l'aiuto del Padreterno: il Giappone è diventato in vent'anni la seconda potenza mondiale, la Germania la terza e l'Italia la quarta! Noi vi abbiamo portato a essere uno dei paesi più ricchi della terra. Una domanda: quando siete subentrati voi che incolpate gli "altri" in generale, che vi lamentate sempre in un italiano perfetto, che organizzate tutti i sabati cortei simili al triste carnevale di Rio, dove cazzo eravate negli ultimi 10 anni! Voi dite: "Adesso è più difficile, è molto più difficile!". Avete forse ragione, ma sopravvivere alla guerra è stato difficile, ma dovete credermi rinascere dal dopoguerra è stato un miracolo di quelle generazioni che più che un miracolo economico, si sono costruite 50 anni di felicità. Voi dite in giro anche che siete infelici e che la colpa è di noi vecchi". 
Fonte: Il fatto quotidiano
Dott. Fabio Troglia 
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