(pubblicato su Bookavenue.it)
Suoi racconti e saggi sono stati pubblicati sul New Yorker e in Best American Short Stories.
Yiyun Li ha una formazione scientifica a tutto tondo, il suo sogno era quello di diventare la Marie Curie della Cina. E’ emigrata negli Stati Uniti per perseguire un dottorato di ricerca nel campo dell’immunologia.
Il suo romanzo d’esordio, “I girovaghi”, è uno scritto potente e riflessivo ambientato in Cina nel 1979 (due anni dopo la morte di Mao Tse-tung, quando Pechino veniva scossa da un’ondata anti-comunista che voleva portare la Cina oltre l’ombra scura della Rivoluzione culturale) e narra di un gruppo di persone in una piccola città nel momento drammatico e straziante che fece da prologo a Tiananmen.
Yiyun Li esplora queste vite ordinarie con grande sensibilità, equilibrio morale e dignità. Ma anche con spietata lucidità.
“I girovaghi” è un requiem per le vittime dimenticate e un aspro dipinto della vita sotto un regime totalitario in cui povertà, fame e paura sono forze in grado di modellare vite.
Con una prosa luminosa, Yiyun Li intreccia le vite di personaggi (indimenticabili per complessità e profondità) costretti a fare delle scelte decisive.
Non è il tipico romanzo che rappresenta in forma stereotipata la storia cinese, ma una testimonianza di fedeltà superiore, di ideali democratici, una meditazione sul destino, sulla causalità e sulla sofferenza.
E’ basato su una storia vera che ha avuto luogo in Cina proprio due anni dopo la morte di Mao.
Li Yiyun, I girovaghi, 2010, 401 p., brossura, traduzione di E. Kampmann, Einaudi (collana L’Arcipelago Einaudi).