La "maestra" Nicole
Parliamo ancora di Lega-Burlesque, l’accoppiata trash del momento, perché sui golpisti finanziari della Triplice vorremmo approfondire il discorso chiarendo alcuni aspetti che dobbiamo ancora verificare. Per il momento ci limitiamo a dire che i poteri forti esistono (anzi sono fortissimi), che il regno della tecnocrazia è appena iniziato, che se non ci mettiamo una pezza ci travolgerà tutti e che i fautori di un “nuovo ordine mondiale” non sono un’invenzione né orwelliana né asimoviana, tutt’al più rockefelleriana. Ma “Tiremm innanz”, come disse Amatore Sciesa. La Lega sta sprofondando nel baratro più inaccessibile dello sputtanamento planetario. I baluba del Nord, che sono e resteranno sempre i meridionali della Svizzera e del Tirolo, stanno scoprendo in queste ore quanto amaro sia il calice della politica corrotta. E sta accadendo proprio a loro che, al massimo, hanno fatto la cresta sulle quote latte tentando di fregare la UE che si è rifatta con gli interessi sull’aborrito stato italiano. Spuntano da sotto le pale di dodici elicotteri una tangente di 10 milioni di euro di matrice Finmeccanica. Ma vediamo come “dovrebbero” essere andati i fatti. Dunque, la Agusta Westland (gruppo Finmeccanica), vende 12 elicotteri al governo indiano. Lo fa grazie all’intervento di un noto intermediatore internazionale, lo svizzero Guido Ralph Haschke, al quale Agusta riconosce una parcella di 20 milioni di euro che arriva a 41 dovendo sfamare altre bocce bisognose. La somma pattuita però (appunto i 41 milioni di euro), lievita nel giro di poche settimane fino a toccare i 51 milioni, parte dei quali destinati a soddisfare le richieste di un altro intermediatore, questa volta nazionale, apparso all’improvviso. Tutta la vicenda vede per protagonista l’ex capo delle relazioni esterne di Finmeccanica, Lorenzo Borgognoni, che ha deciso di spifferare quanto a sua conoscenza ai magistrati mettendo nei guai il nuovo amministratore delegato dell’industria di stato, Giuseppe Orsi che, grazie alla Lega, ha preso il posto del famigerato Pierfrancesco Guarguaglini travolto dalle mazzette. Borgognoninon sa chi è l’intermediatore apparso all’improvviso, quello che sospetta però è che sia un emissario di Orsi, intervenuto per far lievitare il costo della prestazione di Haschke (e delle altre bocche fameliche) di quei dieci milioni necessari a finanziare la LegaNord. A questo punto, il governo indiano ha acceso le antenne. Vuole vederci chiaro perché di regalare milioni di euro a quei razzisti della Lega non ne ha alcuna intenzione, e aspetta con ansia i risultati dell’inchiesta dei giudici napoletani. Haschke, che ha rapporti con Finmeccanica fin dagli anni ’90, è indagato e presto verrà ascoltato in rogatoria, Orsi è nei guai più di Guarguaglini e la sede della Lega Nord verrà di nuovo sottoposta a perquisizione. Ma i guai per gli adoratori di Odino non finiscono qui. Ieri la Guardia di Finanza è andata a via Bellerio per prelevare gli undici diamanti che Belsito aveva detto di voler restituire all’erario ma che ancora non aveva fatto. Come si ricorderà, i vertici leghisti avevano giurato e spergiurato sul fatto che oro e diamanti non facevano parte degli investimenti del partito. Quello che emerge dalle carte di Belsito invece, è che gli alti papaveri della Lega sapevano tutto e che l'ex tesoriere ha agito “sempre e comunque per la Lega, nell’interesse della Lega”. Altro che “Bossi Day”, questa è solo la lunga e irreversibile “Bossi Night”.E finalmente parliamo di burlesque. Ascoltare le intercettazioni telefoniche di Nicole Minetti è un vero e proprio spasso. Su Repubblica ne girano di “mitiche” tanto che un individuo normale si chiede che cazzo possa aver ingerito la consigliera regionale lombarda per parlare in quel modo. Dunque, Nicole deve “briffare”, che nel suo linguaggio significa "preparare", le ragazze alle serate eleganti. E allora dice a Lisa Barizonte che ha problemi con l’italiano: “Io mi vesto da maestra, con occhiali, reggicalze e intimo sexy, e tu?” La Barizontenon sa cosa diavolo sia la “vestaglia” e allora glissa e dice che “vestirò una cosa normale”. Ancora più interessante il training che Nicole fa alle ragazze invitate: “Mi raccomando, gasata dura. Non preoccuparti, ti briffo io. Quando arrivi in station?”, che sembra più un dialogo fra dementi sniffati che fra due persone normali. Però prima della festa Nicole sa che deve relazionare il risultato della briffata a Silvio. Gli telefona e, gattina innamorata, gli sussurra: “Love of my life, stasera posso portare una ragazza? È carinissima, bellissima, alla seconda laurea...”. E Silvio risponde in preda al deliquio, “Ottimo, ottimo, ottimo”. C’è la telefonata di Nicole a Melania Tumini nella quale la ex igienista orale descrive l’ambiente in cui la nuova adepta si troverà la sera: “C’è la zoccola, ci sono le sudamericans disperate, quelle un po’ più serie come Barbara Faggioli. E poi ci sono io che faccio quel che faccio”. Si chiede il giornalista di Repubblica: “Ma che farà mai Nicole?”. Deve fare grandi cose, crediamo noi, perché una carriera politica così veloce può solo essere il risultato di grandi prestazioni. Melania Tumino alla serata parteciperà, ma la sua testimonianza ai giudici sarà una pietra tombale sul concetto di feste eleganti. Dice a verbale la signorina: “Altro che feste galanti, quello era un troiaio. Mi sembrava di stare al Bagaglino. E lui (Silvio, nda), fa quasi pena... Si presenta in modo molto basso... Si potrebbe dire: sei malato... E sua moglie lo diceva”. Tutto ciò non serve a definire il politico Berlusconi ma l’uomo si. E l’uomo che emerge da questo ritratto impietoso è un individuo di una bassezza tale che nessun soprattacco potrà mai elevare. Nonostante tutto Silviopensa alla “bad company” pidiellina, al nuovo partito liquido che affogherà gli italiani, a come essere sempre e comunque sulla scena. Perché non si dica che a ospitare zoccole sia un imprenditore della Brianza, ma un grande leader politico al quale Gheddafi prestava i vestiti per il bunga-bunga.