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I Goonies: 30 anni di meravigliosa leggerezza

Creato il 07 giugno 2015 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Uscito nei Cinema il 7 giugno 1985, il film cult di Richard Donner compie 30 anni. Mai passato di moda e soprattutto mai dimenticato, “I Goonies” hanno accompagnato per mano intere generazioni di ragazzi che come la pellicola oggi sono adulti. Prodotto da Steven Spielberg, firmando anche il soggetto, la brillante sceneggiatura invece è di Chris Columbus, già autore di capolavori come “Gremlins” di Joe Dante e “Piramide di Paura” di Barry Levinson. Insieme ci hanno regalato non solo una pietra miliare del Cinema, ma hanno avuto il merito di costruire un piccolo scrigno magico che contiene allo stesso tempo i sogni, le disillusioni e l’intero immaginario cinematografico degli anni ’80.

I goonies

La storia racconta di un gruppo di amici, i ragazzini di Goon Docks (da qui il nome del gruppo), un quartiere di Astoria, Oregon. Per colpa di un ingiunzione di sfratto rischiano di perdere le proprie case e in una piovosa giornata si incontrano a casa di uno di loro, Mickey Walsh (un giovanissimo e bravissimo Sean Astin). Qui il gruppo formato dal goffo Chunk (Jeff Cohen), l’irriverente Mouth (Corey Feldman che l’anno dopo parteciperà all’altro capolavoro generazionale “Stand By Me”), l’inventore maldestro Data (Jonathan Ke Quan già reduce dal successo del secondo capitolo di “Indiana Jones”) e dal fratello maggiore di Mickey, Brandon (Josh Brolin) rovistando in soffitta trovano una mappa del tesoro del XVII secolo. Quest’ultima, di proprietà del temibile pirata Willy l’Orbo, si presenta come un’occasione imperdibile per poter salvare le proprie case e allo stesso tempo vivere un’avventura fantastica. Decidono allora di seguire la mappa e ricongiungendosi con Brandon assieme alle ragazze Andy e Stef, si ritrovano immischiati nei loschi affari della banda Fratelli, dei criminali locali famosi per la loro efferatezza. La mappa porta i ragazzi in un edificio abbandonato dove la banda Fratelli nasconde un cadavere ma soprattutto nasconde al mondo il loro fratello deforme Sloth. Sfortunatamente per i Goonies, il ristorante abbandonato è una tappa obbligata perchè al di sotto dell’edificio si nasconde la via per il tesoro. Dopo trappole, segrete e tracobbetti…pardon, trabocchetti, i ragazzi raggiungono il galeone di Willy l’Orbo. È qui che avviene lo scontro con la banda e quando questi stanno avendo la meglio sui ragazzi, interviene Sloth che assieme a Chunk fermano i criminali. Il bottino è grande abbastanza da permettere ai genitori dei protagonisti di poter pagare i debiti e riavere la proprietà delle loro case.

Il regista Richard Donner veniva da precedenti successi come i due film di “Superman” del 1978 e del 1980, mentre nello stesso anno de “I Goonies”, usciva anche “Ladyhawk” sempre diretto da lui.
Indiscutibilmente influenzato dallo stile avventuroso e carico di ironia del primo Spielberg, “I Goonies” possiede un ritmo frenetico, un umorismo coinvolgente e una dose di leggerezza che lo ha contraddistinto negli anni.
Un film ancora fresco e intelligente che addirittura si prendeva in giro da solo inserendo al suo interno diverse citazioni di altre opere contemporanee come i Gremlins nominati da Chunk, la maglietta di Superman indossata da Sloth, fino all’iconica scena della bicicletta di “E.T.” qui parodiata da Brandon su una bicicletta da bambini.
Gli anni ’80 saranno ricordati per aver sfornato diverse meraviglie, anche se per alcuni critici la Hollywood di quegli anni era capace solo di distribuire “filmetti” per ragazzini. Se in quella lista però facciamo rientrare “Ritorno al Futuro”, “Legend”, “Ghostbusters”, “La Storia Infinita” e tantissimi altri titoli per ragazzi, allora rimpiango incredibilmente quella Hollywood.

E sono sicuro di non essere l’unico.



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