Durante la Seconda Guerra Mondiale, mentre in Europa si combatteva, il Cinema di Hollywood continuava a realizzare film. Uno dei più importanti di quel periodo, il più forte nella propaganda antinazista, è “Casablanca” del 1942.
Il Capolavoro prodotto dalla Warner Bros., diretto da Michael Curtiz, tratto da un testo teatrale ‘Everybody Comes to Rick’s’ di Murray Barnett e Joan Allison, e accompagnato dalla colonna sonora di Max Steiner, vede protagonisti due grandi attori del calibro di Humphrey Bogart e Ingrid Bergman. Racconta la storia di Rick Blaine, un americano proprietario di un cafè a Casablanca, in Marocco, che come la maggior parte dell’Africa del Nord era controllato dai tedeschi attraverso il Governo di Vichy, formato nella Francia occupata dai Nazisti.
Rick(Humphrey Bogart) è un uomo che all’apparenza si dimostra neutrale e non si schiera così né dalla parte della Resistenza né della Germania, e così riesce a avere buoni rapporti con tutti coloro che popolano il suo locale; ha forse un passato di combattente, ma adesso è stanco e amareggiato dalla guerra. Al cafè c’è anche il Capitano Renault, comandante della Polizia Francese fedele a Vichy, ma vi sono anche spie della resistenza, avventurieri, contrabbandieri, uomini d’affari, giocatori e quant’altro. Un giorno arriva al Rick’s Cafè Americain un certo Ugarte(Peter Lorre) che è inseguito dalla polizia e dai tedeschi per aver rubato due lettere di transito che intende rivendere a un prezzo altissimo all’interno del locale. Ma viene trovato dalla polizia e prima di venire arrestato e colpito a morte consegna le lettere di transito a Rick, affinché le custodisca.
Nel locale di Rick vi sono tante persone che vi lavorano, dai camerieri ai baristi, da i responsabili dei tavoli da gioco ai musicisti, fino a Sam(Dooley Wilson), il pianista di Rick e suo amico di lunga data.
Una sera arriva al locale una coppia di stranieri. Sono Ilsa Lund e Victor Laszlo, che cercano rifugio a Casablanca. Laszlo, infatti, è uno dei capi più importanti della Resistenza Europea e adesso è inseguito dalla Gestapo, e tenta di trovare il modo di fare scalo in Portogallo, a Lisbona, per riorganizzare la sua azione. Ilsa(Ingrid Bergman) è però una conoscente di Rick, che, appena la vede, rimane molto colpito. Capiremo infatti di lì a poco che tra i due vi era stata una storia d’amore qualche anno prima.
Quando parlano da soli, infatti, Rick si dimostra molto freddo con Ilsa, che d’altra parte è sposata con un altro uomo adesso, e impegnata nella Resistenza.
Rick ha un buon rapporto con il Capitano Renault(Claude Rains), comandante della polizia francese a Casablanca, che si dimostra una persona furba ma anche scrupolosa nel suo lavoro. Ma Rick in realtà sfrutta le sue conoscenze anche per aiutare persone in difficoltà. Come il caso di una coppia di giovani sposi, profughi bulgari, anch’essi in fuga dalla Gestapo, e in cerca dei soldi con cui avrebbero potuto acquistare le lettere di transito per andare via da Casablanca. Il marito tenta la fortuna alla roulette del locale di Rick, e di fronte alla richiesta di aiuto della moglie, Rick fa in modo che vincano al gioco e possano così comprare delle lettere di transito. Rick è comunque intenzionato a tenere per sè le lettere di Ugarte.
Intanto però, Victor(Paul Henreid) e Ilsa vengono interrogati dalla polizia, nell’ufficio di Renault, e dal Maggiore tedesco Strasser(Conrad Veidt), inviato a Casablanca per indagare sulle lettere di transito rubate, e con il compito di sorvegliare l’azione dei francesi. Ufficialmente, infatti, Strasser non può arrestare Laszlo, se non con un pretesto. Ma l’aria intorno a Victor si fa pesante.
Ilsa decide così di chiedere aiuto a Rick.
Dopo aver saputo che Rick aveva quasi certamente con sé le lettere di Ugarte, una sera Ilsa va al cafè, dove trova Rick e Sam al pianoforte. Ma Rick ha il cuore indurito dall’abbandono di Ilsa e si lascia andare ai ricordi, con un bicchiere in mano e una bottiglia accanto.
Michael Curtiz, attraverso il geniale flashback, ci porta così a Parigi qualche anno prima, quando Rick gestiva un locale anche lì, dove Sam suonava il piano per i clienti. Rick conosce Ilsa, e tra di loro nasce un amore, sulle note di “As time goes by”, che Sam canta nel locale. Un amore che vive l’angoscia dell’occupazione tedesca di Parigi nel 1940. Rick, da sempre uomo pieno di ideali quali la libertà e la pace, decide così insieme a Ilsa e Sam di lasciare Parigi, prima dell’arrivo dei tedeschi. Ma alla Stazione, in attesa di un treno per il Sud della Francia, Rick riceve un biglietto da Ilsa che gli dice che lei non verrà. Ilsa è già legata in realtà a Laszlo, che già allora combatteva l’espandersi inarrestabile dell’occupazione tedesca in tutta Europa, e non può lasciarlo.
Appena vede Ilsa, che gli chiede aiuto, Rick però non concede le lettere di transito. Ilsa va via e torna da Laszlo, che il giorno dopo, dopo aver capito che in passato c’era stato qualcosa tra sua moglie e Rick, propone a quest’ultimo di partire con Ilsa e mettere almeno lei al sicuro, e di sacrificare il suo amore verso la donna e andarsi a rifugiare altrove.
La tensione cresce a Casablanca. Memorabile la scena in cui gli ufficiali tedeschi al cafè intonano una marcia “Die Wacht Am Rhein” , quasi a voler sfidare tutti gli altri, che accolgono immediatamente, cantando “La Marsigliese” guidati da Laszlo davanti ai nazisti, provocando la loro ira. La magia che “Casablanca” riesce a creare ancora oggi è proprio questa, vale a dire quell’orgoglio che emerge nel combattere l’occupazione tedesca, che fa da sfondo alla storia d’amore tra Rick e Ilsa.
Rick organizza il suo piano. Prende le lettere di transito che aveva nascosto, e fa venire il Capitano Renault al locale, che nel frattempo aveva cercato di vendere a un amico, e, insieme a Ilsa e Laszlo, si dirige all’aeroporto. Una volta arrivato lì, minaccia il Capitano Renault di non avvertire nessuno, e consegna le lettere a Laszlo, e suscita la sorpresa di Ilsa, che confusa tra i due uomini viene convinta da Rick che la sua strada è insieme a suo marito. Rick così antepone gli interessi della Resistenza, a cui lui in realtà dimostra di credere, ai suoi, rinunciando all’amore di Ilsa. Ma intanto arriva Strasser, che avvertito del tentativo di fuga di Laszlo, si dirige all’aeroporto, ma mentre Ilsa e il marito si dirigono verso l’aereo, Rick uccide il Maggiore che cercava di bloccare i due. Il Capitano Renault dimostra pure lui il suo vero animo di Francese, non fermando Rick e all’arrivo degli altri poliziotti, ordina di fermare “i soliti sospetti”. L’aereo così parte. La scena finale è emblematica, dove il Capitano Renault, presa una bottiglia d’acqua col marchio di Vichy, la getta via. E’ l’inizio di “una bella amicizia” con Rick. I due vanno via mentre ormai Laszlo e Ilsa si dirigono verso la libertà.
“Casablanca” è ancora oggi riconosciuto come uno dei film più importanti della storia del cinema. Vincitore di Tre Oscar, Miglior Film, Miglior Regia e Miglior Sceneggiatura non originale per Julius J. Epstein, Philip G. Epstein e Howard Koch,, è unico perché girato proprio durante la Seconda Guerra Mondiale, cioè mentre ciò che si racconta nel film, seppure opera di fantasia, sarebbe potuto davvero accadere nei luoghi in cui è ambientato. Lo spirito di patriottismo di Rick, Laszlo, del Capitano Renault è quello degli americani che entrarono in guerra, e quello di tutti gli europei che combatterono i tedeschi. La qualità degli attori è poi indiscutibile: Humphery Bogart era uno dei volti più famosi di Hollywood, fino ad allora aveva interpretato film in cui i suoi personaggi sembravano non avere un anima, in modo voluto, ma qui il personaggio di Rick cambia e si migliora, parte poi come cinico e distaccato, ma la guerra impedisce di non avere una posizione e torna a combattere per la libertà e la giustizia; mentre Ingrid Bergman si stava affermando, e questa era l’occasione giusta per divenire famosa in America. Un film da rivedere e da scoprire ancora oggi e come allora.