I Grandi del Jazz: 13 - Lionel Hampton. 14 - Fats Waller. 15 - Art Tatum

Da Robertocassandro


13 - Lionel Hampton

(1908-2002) è stato il vibrafonista della swing era, della tradizione, dei vulcanici assoli, accompagnati da un'orchestra percussiva e trascinante.
Hampton esordisce suonando la batteria, ma durante una seduta di registrazione con Louis Armstrong gli viene chiesto di suonare il vibrafono: con questo episodio inizia negli anni 30 la sua carriera.
Nel 36 Benny Goodman lo va a sentire nel locale dove si esibisce e immediatamente lo scrittura per delle incisioni e sei mesi dopo lo accoglie nella sua orchestra.
Hampton diviene subito una star e nel 38 prende parte al famoso concerto di Goodman alla Carneige Hall.
L'inserimento di Hampton nel gruppo segna anche una prima rottura delle barriere razziali: il Benny Goodman Quartet diventa il primo gruppo multirazziale.

Lionel girò con l'orchestra di Goodman durante il periodo in cui nei locali americani non venivano accettati gruppi con la presenza di musicisti neri e dove i neri non erano graditi nemmeno come clienti.
Per un nero era difficile anche trovare alberghi e ristoranti dove alloggiare.
Nel 40 forma la sua orchestra, che resterà attiva fino agli anni 90.
La Lionel Hampton Orchestra diviene presto nota in tutto il mondo per la sua notevole energia e l'alto livello tecnico.
I suoi brani Sunny Side of the Street, Central Avenue Breakdown, il suo motivo-firma, Flying Home e Hamp's Boogie-Woogie, diventano grandi successi e il suo nome famoso in tutto il mondo.
L'orchestra diviene fulcro e scuola di grandi talenti, fra gli altri il produttore ed arrangiatore Quincy Jones, il contrabassista Charlie Mingus, i sassofonisti Charlie Parker, Dexter Gordon e Illinois Jacquet, il trombettista Fats Navarro,le cantanti Ruth Jones e Dinah Washington, il chitarrista Wes Montgomery e molti altri.

Ha composto più di 200 pezzi e registrato centinaia di dischi che includono brani leggendari come Evil Gal Blues e Midnight Sun e due grandi lavori sinfonici King David Suite e Blues Suite.
Un artista che non ha mai conosciuto crisi, con l'eccezione degli anni 50 quando per problemi economici si dedica alle collaborazioni con Benny Goodman e Art Tatum.
Un artista che ha sempre mantenuto il suo stile, talvolta considerato superato, incurante dei grandi cambiamenti che nel frattempo erano avvenuti nel jazz.
Rimane attivo fino al 1991 quando viene fermato da un collasso.
Riprende a suonare solo nel 2001 ma muore un anno dopo.

14 - Fats Waller

Thomas “Fats” Waller (1904-1943) pianista e compositore.
Come altri musicisti dopo di di lui come Fats Navarro e Fats Domino, a Waller fu affibbiato il nomignolo Fats per la sua considerevole mole.
Grande artista vive in anni di forte discriminazione razziale, e nonostante le sue incredibili doti musicali e compositive, per gran parte della sua vita ha sempre interpretato il ruolo del buffone,senza mai curarsi più di tanto di questa sottovalutazione artistica.
Una carriera stroncata dall'alcolismo e per questo mai arrivata ai livelli che il suo talento avrebbe permesso.

Nasce ad Harlem, inizia a suonare nelle chiese e poi nei cinema e nei teatri.
A diciotto anni scrive il suo primo successo Squeeze Me.
Vive nei bar e si racconta che al bancone scrisse per Fletcher Henderson nove pezzi, fra cui brani come Henderson Stomp, Hot Mustard e Whiteman Stomp, solo per ripagargli la cena della sera prima.
Altri brani famosi come Harlem Fuss e Minior Drag vengono scritti poco prima d'inciderli, perchè sempre ubriaco si era addormentato dimenticandosi di farlo.
La sua attività artistica inizia negli anni '20 suonando nell'orchestra di Erskine Tate in stretta collaborazione con Louis Armstrong.
Famosa fu la collaborazione con Andy Razaf col quale cominciò a scrivere pezzi per una famosa rivista dell'epoca Hot Chocolates che sfoggiò capolavori come Ain't Misbehavin, Black and Blue, Load of Coal e Honeysuckle Rose.
Muore alcolizzato nel 1943 per un tumore ai polmoni.

15 - Art Tatum

(1909-1956) è considerato il più grande piansta jazz e uno dei più grandi musicisti di questo secolo.
Tatum, noto per il suo virtuosismo e per la sua abilità e creatività come improvvisatore, era considerato dai suoi contemporanei il massimo pianista jazz vivente.
Quasi completamente cieco, iniziò a suonare da giovanissimo, già nel 1929 aveva un suo spettacolo alla radio.
Nel 1932 debutta a New York come uno dei due pianisti che si alternavano nell'accompagnamento alla Adelaide Hall e l'anno dopo i suoi assoli, specialmente su Tiger Rag, rivelarono al pubblico il suo incredibile talento.

Tatum suonava stride, swing e boogie woogie a velocità inaudite, applicando concezioni armoniche che anticipavano di decenni lo svilupo della musica e che avrebbero avuto una profonda influenza sull'evoluzione del jazz, soprattutto nel periodo bebop, 10 anni più tardi.
Ancora oggi le sue registrazioni vengono ascoltate come modelli da chiunque si avvicini al pianoforte.
Le sue prime registrazioni sono del 1932, continuò ad incidere fino alla sua morte, e, anche se per diversi anni diresse un trio di successo, la sua fama è principalmente associata alla sua carriera solistica.
Muore per un blocco renale dovuto all'alcool, fin da giovane era sempre stato un forte bevitore di birra.

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