Magazine Bambini
Tempo fa avevo scritto un post sui gruppetti di mamme fuori dall’asilo. Ultimamente ne vedo sempre meno e ho cercato di capirne la ragione. Sarà per un improvviso aumento degli impegni lavorativi, effetto del Jobs Act di Renzi? No, gli indicatori economici portano a scartare questa motivazione.Le mamme hanno perso la loro abitudine alla chiacchiera e al confronto su nido/asilo/scuola dei loro figli? No, credo proprio che sarebbe più probabile un boom economico in Grecia. C’è stata un’esplosione delle adesioni al trasporto scolastico? No, il pulmino è sempre lo stesso e non vedo bambino ammassati dentro o addirittura sul tetto. L’individuazione della motivazione mi toglieva il sonno. Temevo che il futuro di intere generazioni fosse in pericolo a causa di mamme disinteressate a tutti gli aspetti della crescita dei loro figli come istruzione, alimentazione, socializzazione, attività sportive o ricreative, conoscenza delle lingue straniere e dell’informatica. In realtà, come spesso succede, avevo la spiegazione proprio sotto gli occhi.
Si sa che la tecnologia influenza e modifica i nostri comportamenti. Così è avvenuto anche per i gruppetti di mamme che dall’uscita di scuola si sono trasferite in comunità virtuali grazie a Whatsapp. I benefici ottenuti sono incalcolabili rispetto ai brevi momenti ben definiti nell’arco della giornata in quanto le discussioni tra mamme possono sfruttare il vantaggio di non avere vincoli né temporali né fisici. Si può comunicare in qualsiasi orario e da qualsiasi punto del pianeta. Non essendoci più quei limiti, si può parlare veramente di tutto: della scelta del regalo alla maestra, della gita dei bambini, della partecipazione agli eventi del weekend, delle ricette di dolci, di come fare la pasta madre in casa, ecc. L’unico limite è la fantasia delle mamme che, per definizione, è illimitata.Così capita di avere questi dialoghi“Ho visto tua figlia nella foto dell’asilo” – “Ah, sì? Ma dove?” – “Me l’hanno inviata su Whatsapp. Ma tu non ci sei?”“Che ne pensi di quella proposta per la gita?” – “Quale?” – “Quella che circolava su Whatsapp. Ma tu non ci sei?”Se non sei su Whatsapp, sei escluso da tutta una serie di informazioni. Se provi a ribattere dicendo che non hai letto niente sul quadernino delle comunicazioni dell’asilo, ti guardano come se avessi detto che stai ancora aspettando che dall’asilo arrivi il piccione viaggiatore con il messaggio legato alla zampetta.
Ci sono alcune cose importanti da sapere su questi “gruppi scuola” di Whatsapp:1. sono composti interamente da mamme, come i gruppetti fuori dalle scuole. Difficile trovarci un padre, magari è finito per sbaglio nell’elenco dei numeri di cellulare. Su questi temi, più che Whatsapp si può tranquillamente parlare di Whatsmam. 2. se sei entrato nel gruppo non ne puoi uscire. Come avviene nelle sette, chi abbandona compie il più grande sgarbo. Puoi non leggere mai i messaggi, puoi non commentare o rispondere mai ma non puoi uscirne. E’ una cosa che non si fa. Un po’ come togliere l’amicizia su Facebook. Ci si fanno dei nemici. Non vorrete mica inimicarvi tutte le mamme della scuola di vostro figlio? La regola è che il gruppo vale più del singolo. Guardate come è andata a finire tra Tom Cruise e Katie Holmes quando tra loro si è messa Scientology. 3. è vivamente consigliato togliere la suoneria ai messaggi perché possono arrivare a qualunque ora della notte e del giorno. Alcune mamme, che vogliono rimanere anonime, mi hanno raccontato che d’inverno i messaggi possono arrivare anche la mattina alle cinque e mezzo. Se una mamma vede qualche fiocco di neve inizia la discussione se mandare o non mandare i bambini all’asilo, a chiedersi se la scuola sarà aperta. Mi hanno parlato di discussioni andate oltre la mezzanotte o di mamme offline tutto il giorno che alla sera hanno trovato così tanti messaggi da leggere da essersi addormentate con lo smartphone in mano.
Chissà a quale evoluzione dei gruppi di mamme porteranno le prossime innovazioni tecnologiche.
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