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Ci sono cinque non eroi, di cui due in computer grafica, che devono salvare la Galassia. C'è un ex-Wrestler che stupisce. C'è Zoe Saldana che della fantascienza ha fatto la sua seconda casa. C'è uno che interpreta Star-Lord che prima aveva recitato di Everwood (cioè, che se poi hai visto Captain America: The Winter Soldier dici: "Ma allora lo fate apposta?"). C'è un procione alieno geneticamente modificato. C'è un albero alieno dal lessico tendenzialmente limitato. C'è che entrambi in originale hanno doppiatori coi fiocchi. C'è Glenn Close. C'è un cast di caratteristi che hai visto sempre ed ovunque che rendono tutto più familiare. C'è Amy Pond, anche se tende ad essere irriconoscibile. C'è Ronan l'Accusatore, che poi boh, vabbè. C'è Thanos che è James Brolin. C'è un regista di B-Movie, che ama i colori molto saturi, le battaglie tra astronavi alla J.J. Abrams, che è riuscito a dare a questo film la suo visione. E, senza mezzi termini, è la visione giusta per questo tipo di film dove ti prendi in giro essendo conscio di farlo, arrivi al limite del ridicolo e ti fermi proprio sulla sua soglia, sapendo di farlo rendendo felice ed estasiato lo spettatore. Con la scena della camminata e con quel momento, due momenti, topici e seri dove succedono quelle cose lì.
C'è che il primo film spaziale della Marvel spacca. C'è che hanno ripetuto l'inaspettato successo di Iron Man, per di più con un gruppo di sconosciuti.
I Guardiani della Galassia è come vedere un Guerre Stellari del 2014, ma i Guerre Stellari quelli veri non gli altri. Dalla saga di Lucas, anche lui approdato recentemente in casa Disney come la Marvel, prende anche lo stile della locandine. Il poster richiama senza mezzi termini quelli della trilogia classica, ma lo fa in modo più tamarro fin dal carattere grafico scelto per il titolo. Scelta conscia e ponderata. Oltre che azzeccata.
Troviamo al suo interno, grazie alla sceneggiatura di James Gunn e Nicole Perlman, la giusta dose di ingredienti per la riuscita di un buon film. Si parte con un colpo basso e con lacrime a manetta per poi passare nel lato più tamarro e scanzonato, attraversando valori importanti, burle e figuracce come mai in un film di super eroi. Quello che c'è di diverso è che questi, appunto, non sono supereroi. Sono dei perdenti, come dirà Star-Lord nel discorso motivatore alle truppe. Un gruppo di persone, proveniente da diversi mondi, che ha perso qualcosa e che può fare la differenza per non permettere ad altri di perdere ciò che hanno di più caro.
Abbiamo poi i pezzi da novanta: i personaggi che non hanno mosso un solo piede sul set. Rocket e Groot. Se di Rocket ci si aspettano l'irriverenza e la mancanza di scrupoli, pur conoscendolo poco, è Groot a stupire. La sua resa, grazie agli occhioni ed ai movimenti facciali, supera qualsiasi aspettativa ed il suo vocabolario limitato non risulta essere un problema. Sarei curioso di sentire il doppiaggio originale.
Sin dai promo, il film, ha giocato molto sulla colonna sonora. Si può dire che qui di colonne sonore ce ne siano due. Una è quella della pellicola, molto sinfonica, un'altra è quella della vita di Peter Quill incisa sul nastro dell'Awesome Mix Vol.1. La cassetta che il protagonista ascolta nei momenti cruciali è davvero geniale e ricca di brani coinvolgenti, che restano nell'orecchio dello spettatore fino alla fine.
Ecco i brani che comprende, giusto per capirci:
1.Blue Swuede – Hooked on a Feeling – 2:48
2.Raspberries – Go All the Way – 3:10
3.Norman Greenbaum – Spirit in the Sky – 3:57
4.David Bowie – Moonage Daydream – 4:47
5.Elvin Bishop – Fooled Around and Fell in Love – 4:35
6.10cc – I'm Not in Love – 6:10
7.The Jackson 5 – I Want You Back – 2:59
8.Redbone – Come and Get Your Love – 4:27
9.The Runaways – Cherry Bomb – 2:19
10.Rupert Holmes – Escape (The Piña Colada Song) – 4:34
11.Five Stairsteps – O-o-h Child – 3:11
12.Marvin Gaye & Tammi Terrell – Ain't No Mountain High Enough – 2:28
La computer grafica è il collante che tiene assieme tutto. Minutaggi incredibili di roba inesistente sullo schermo rendono credibile l'ambientazione scelta. Allo stesso tempo introducono un concetto, passato, forse, inosservato in due precedenti film Marvel: non siamo soli nell'Universo. Prima c'erano i Chitauri e gli Elfi Oscuri. Adesso ci sono migliaia di razze che lavorano fianco a fianco, che si odiano, che combattono e che tentano di espandere i loro domini. Mentre sulla Terra siamo tendenzialmente soli. La Marvel, al cinema, adesso, si è aperta infinite porte su infiniti universi. Nelle nostre case si prevede la crescita esponenziale di mensole atte ad ospitare la collezione i film in dvd o blue ray.
Forti dei successi da Iron Man al secondo Cap, quelli della Marvel hanno alzato l'asticella. Hanno reso credibili e famosi un gruppo di sconosciuti, tra cui un procione parlante ed un albero semovente. Diciamocelo: vincere la partita con in squadra Iron Man, Thor, Hulk, Black Widow, Captain America e Occhio di Falco è una cosa. Mettere in campo Star-Lord, Rocket Raccoon, Groot, Gamora e Drax è sfracellare lo stesso i botteghini vuol dire essere un allenatore al quale rendere onore. Settecento cinquanta milioni di dollari nel mondo non sono bruscolini.
Non dimentichiamo la scena dopo i titoli di coda. Come al solito sono due, la prima subito dopo la conclusione del film, veramente simpatica. La seconda alla fine: susciterà reazioni diverse. A me ha stupito e instillato grandi aspettative per il futuro.
Futuro che si svilupperà nell'ovvio seguito di questo film. Troppe domande sono rimaste in sospeso. Troppi quesiti attendono risposte: chi è lui? Che fine ha fatto lei? Come farà adesso? Ma dove sono finite? Come reagirà dopo lo smacco? E loro, cosa faranno adesso? Un po' e un po?
Da vedere. Assolutamente da vedere.
Titolo originale Guardians of the Galaxy
Lingua originale inglese
Paese di produzione Stati Uniti
Anno 2014
Durata 121 min
Rapporto 2.35:1
Genere Cinecomic
Regia James Gunn
Soggetto Dan Abnett e Andy Lanning (fumetto)
Sceneggiatura James Gunn, Nicole Perlman
Produttore Kevin Feige
Produttore esecutivo Louis D'Esposito, Victoria Alonso, Alan Fine, Jeremy Latcham, Stan Lee, Nikolas Korda
Casa di produzione Marvel Studios, Moving Picture Company
Distribuzione (Italia) Walt Disney Studios Motion Pictures
Fotografia Ben Davis
Montaggio Fred Raskin, Hughes Winborne, Craig Wood
Musiche Tyler Bates
Scenografia Charles Wood
Interpreti e personaggi
Chris Pratt: Peter Quill/Star-Lord
Zoë Saldaña: Gamora
David Bautista: Drax il Distruttore
Vin Diesel: Groot
Bradley Cooper: Rocket Raccoon
Lee Pace: Ronan l'accusatore
Benicio del Toro: Taneleer Tivan/Collezionista
Karen Gillan: Nebula
Josh Brolin: Thanos
Michael Rooker: Yondu
Djimon Hounsou: Korath
John C. Reilly: Rhomann Dey
Glenn Close: Comandante Rael
Ophelia Lovibond: Carina Walters
Doppiatori originali
Vin Diesel: Groot
Bradley Cooper: Rocket Raccoon
Doppiatori italiani
Andrea Mete: Peter Quill/Star-Lord
Letizia Scifoni: Gamora
Nino Prester: Drax il Distruttore
Massimo Corvo: Groot
Christian Iansante: Rocket Raccoon
Fabio Boccanera: Ronan l'accusatore
Massimo Lodolo: Taneleer Tivan/Collezionista
Francesca Manicone: Nebula
Alessandro Rossi: Thanos
Angelo Nicotra: Yondu
Stefano Mondini: Korath
Franco Mannella: Rhomann Dey
Ludovica Modugno: Comandante Rael
Perla Liberatori: Carina Walters
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