i killer della strada? gli alberi

pericolosi killer in agguato lungo una strada

La realtà sembra ormai definitivamente frammentarsi nel big-bang delle parole che vengono usate come sassi per spaccare ciò che non ci piace. Così la Cassazione ora sancisce con la forza di una sua sentenza che se a migliaia ogni giorno si muore sulle strade italiane la colpa non è dell’insensato culto della velocità ad ogni costo, ma degli alberi  alberi che crescono lungo le carreggiate italiane a meno di sei metri di distanza dal bordo.

L’impatto di questa sentenza sulle sorti del paesaggio italiano, già gravemente compromesso e devastato, sarà profonda. Nel tentativo di fuggire da ogni responsabilità i gestori delle strade italiane si preoccuperanno di abbattere tutto ciò di vegetale contro cui potrà per caso fermarsi l’insana corsa degli automobilisti kamikaze italiani. Perchè la colpa non sarà più della loro irresponsabile condotta, della velocità folle, dell’alcool o delle droghe assunte, della rabbia torva che cova negli animi di chi alla guida di un mezzo meccanico osserva il mondo nemico come da dietro un mirino di fucile, ma dell’inanimato ostacolo contro poi prima o poi gli adoratori del moloch automobile andranno inevitabilmente a porre fine alla loro rapida vita e di chi non lo ha rapidamente tolto di mezzo.  Ma tolti di mezzo gli alberi, che fino a ieri erano invece ritenuti utili compagni di chi percorreva le strade sempre un po misteriose e invitanti d’Italia, bisognerà poi abbattere le case, colmare i dislivelli ed eliminare tutti gli ostacoli che si frappongono a chi ha in mente un mondo a forma di un’unica grande e infinitamente estesa autostrada?