Sono chiamati Google X e a quanto pare esistono davvero. Si tratta dei laboratori segreti dove il colosso di Mountain View studia e lavora su quelle che potrebbero essere le tecnologie del futuro. Ormai non ci sono dubbi. A confermarne l'esistenza è stato anche il New York Times, secondo cui in un'area sconosciuta, forse in una baia, i robot corrono liberi e al riparo da occhi indiscreti. Lì, il futuro è già stato scritto.
Un luogo dove ciò che oggi sembra fantascientifico, esiste già e aspetta solo di trovare posto nella realtà di domani. Un luogo dove il nostro frigo è collegato ad Internet, ed ordina automaticamente quello che manca, o ancora dove il nostro piatto potrebbe postare sui social network ciò che stiamo mangiando. O ancora un luogo in cui ci si sposta all'esterno della propria abitazione in ascensore.
Questo e molto altro è più che immaginato presso i Google X, il luogo, oltre a Mountain View, dove hanno preso casa la robotica e l'intelligenza artificiale.
Una portavoce di Google, Jill Hazelbaker, ha voluto commentare la notizia del laboratorio, ma ha aggiunto che investire in progetti speculativi è già una parte importante del DNA di Google: "Anche se le possibilità sono incredibilmente eccitanti, occorre tenere presente che le somme in gioco sono molto piccole rispetto agli investimenti che facciamo nel nostro core business".
E parlando di Google X, come non ricordare il mitico Xerox PARC, il noto laboratorio dove nacquero anche le interfacce grafiche da cui Steve Jobs trasse ispirazione?
Intanto per domani Google ha inviato un invito ai media annunciando ben poco, ma celando tutto dietro la frase: “These go to eleven”, spesso riferita all'ambito musicale. Da qui l'ipotesi che domani Big G possa presentare Beta Musica. In ogni caso, l'attesa non sarà lunga.
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