È stato S. E. Mons. Salvatore Di Cristina, Arcivescovo di Monreale, ad aprire l’assemblea generale delle aggregazioni laicali della diocesi, alla presenza dei quadri dirigenti delle associazioni che si riconoscono nella “ecclesialità” e aderiscono alla Consulta diocesana (CDAL) (1) e regionale (CRAL) (2).
Per contenere i numerosi partecipanti e le rappresentanze provenienti da tutti i comuni della diocesi, gli organizzatori hanno dovuto scegliere, per la massima assise laicale, un grande albergo di Isola delle Femmine, centro del turismo estivo e congressuale, lungo la costa Palermo – Capaci – Terrasini – Castellammare, quasi a significare la società con la quale è chiamata la Chiesa a confrontarsi con la pastorale nel tempo della post-modernità.
Gli spazi disponibili hanno permesso alle associazioni di esporre, in collaborazione con le case editrici e con gli artisti cattolici, libri, riviste, dvd, opere artistiche, quadri e mosaici, provenienti dalla mostra presentata dall’UCAI, in occasione del Congresso nazionale dell’Unione, svoltosi recentemente in Sicilia ed esemplari della collettiva su “Le donne del Vangelo”, organizzata dalla Presidente dell’UCAI, Fulvia Reyes, gradita ospite dell’Assemblea (3).
L’arcivescovo Di Cristina, nel decimo anno della sua consacrazione episcopale, non ha mancato, nell’aprire i lavori, di illustrare la sua recente Lettera pastorale, ”La nostra Chiesa accogliente” (4), simbolo di una Chiesa aperta alla post modernità della società, all’immigrazione, al passaggio e all’afflusso del turismo culturale e religioso che caratterizza la vita della città normanna, ai primi posti dei visitatori internazionali della Sicilia.
Il segretario generale della consulta diocesana, prof. Rosamaria Scuderi, nel presentare il relatore della giornata, Prof. Giuseppe Savagnone, invitato dall’Arcivescovo a tenere all’assemblea la prolusione introduttiva sul tema “Da cristiani nella post modernità”, ha sottolineato che l’argomento è stato trattato dal relatore in molti suoi scritti (5-9-11).
Ha, quindi, sintetizzato il cammino compiuto dalla Consulta per un’azione unitaria delle organizzazioni cattoliche, come proposta inizialmente dal compianto Arcivescovo Cataldo Naro, cui si deve il primo raduno di studio unitario dell’associazionismo diocesano, svoltosi a Poggio S. Francesco, unitamente ai gruppi confraternali. Nel 2009 l’assise unitaria aveva approfondito, con l’Arcivescovo Di Cristina, il tema della “Ministerialità dei laici” (7).
E così è nato questo “terzo” importante appuntamento nella formula di comunione e fraternità tra i tanti gruppi, movimenti, associazioni del ricco tessuto del laicato della gloriosa diocesi, assistito, per recente volere dell’Arcivescovo, dal Vicario Generale Mons. Antonino Dolce (6). E’ nota la tradizionale presenza dell’Azione cattolica di Monreale e dello sviluppo nel nostro tempo dei nuovi gruppi e movimenti laicali di spiritualità, (Rinnovamento dello Spirito, Focolari, Movimento per la Vita), di solidarietà, (società cooperative di volontariato), di apostolato sociale (ACLI, MCL, ACAI, CIF, C. D., Comunione e liberazione), di assistenza familiare (Oasi cana) e culturale, (Fuci, AIMC, UCIM, UCAI), di vocazioni missionarie (Presenza del Vangelo, Missionarie del Vangelo, Nuovi Orizzonti, Gioventù francescana, Movimento carismatico di Assisi, Milizia dell’Immacolata, Serra Club).
Questi movimenti laici sono stati incoraggiati dagli arcivescovi che si sono succeduti nella guida della diocesi, da Carpino a Mingo, a Cassisa, a Vico, a Naro, e ora a Di Cristina, o sono nati nella diocesi: da Bommarito, a Catarinicchia, a Romano, a Bacile, a Petralia.
La storia del laicato diocesano annovera la Beata Pina Suriano, ricordata da Benedetto XVI nella sua visita a Palermo e figure di laici generosi, che si sono impegnati nell’opera educativa, culturale, religiosa, dentro e fuori dalle parrocchie, nei circoli di Luigi Gedda, Carlo Carretto, Mario Rossi e Vittorio Bachelet (12).
Operarono al Centro diocesi e nelle comunità della provincia di Palermo: Benedetto Messina (13), Rocco Campanella (13), Salvatore Contorno, Natale Caruso (13), Enzo Cutietta, Anna Terruso, Francesco Mortillaro (13), Ciccio Ganci, Onofrio Orlando, G. Lombino, Luciano D’Asaro, Giuseppe Pioppo, Pino Lo Grasso, Giuseppe Iannazzo (13), Pino Viola, Giuseppina Russo, Pietro Lo Vasco, per citarne solo alcuni, formatisi alla scuola dell’Azione cattolica, portati a testimoniare la fede e a diffondere il Vangelo e la dottrina sociale della Chiesa, partecipando alla vita delle istituzioni locali da volgere al Bene comune, incoraggiando e sostenendo opere sociali e vocazioni sacerdotali e religiose.
Il cammino dei laici non è stato comunque facile, a sentire il prof. Giuseppe Savagnone, nel suo dotto e documentato intervento all’assemblea monrealese, poiché non sono mancate le incomprensioni all’interno della Chiesa, specie a livello parrocchiale e prima del Concilio Vaticano II (11).
Per colpa, in parte, dei laici “tutto fare” all’interno della parrocchia e attorno al parroco, dei “laici clericalizzati”, a dire del prof. Savagnone, per quel sentirsi, uomini o donne, vice re, vice parroci, ministri e non solo della comunione, ma anche del silenzioso obbedire, senza intercettare i problemi e viverli nella comunità dei diseredati e dei benestanti, dei giovani e degli anziani, da riportare al centro della pastorale familiare, catechistica, sociale.
Per un’intransigente linea aconfessionale, in altri casi, di origine sturziana, criticata quando si sono dovuti confrontare con le tesi oltranziste dei “laici non credenti” e con i primi segnali di una multiculturalità presente nella società post moderna.
L’opera svolta dai laici credenti, in una realtà dalle profonde radici cristiane, dalle sante messe ancora frequentate, dagli esempi meravigliosi, di eroi civili e religiosi, non è comunque valsa ad abbattere il degrado, la violenza, la presenza di grandi organizzazioni criminali, il malcostume diffuso, l’isolamento degli immigrati, la solitudine dei poveri e dei disoccupati.
Per Savagnone occorre ora un supplemento di formazione religiosa, sociale, civile e una maggiore disponibilità alla donazione.
I convegni, i documenti della CEI e della CESI, le Encicliche, i discorsi e le omelie, la pastorale della cultura o le giornate delle missioni o delle vocazioni, la Dottrina sociale della Chiesa, pur nella loro ricchezza d’insegnamenti e di proposte, sembrano fermarsi ai “piani alti dei condomini” delle città, alle messe dei giorni festivi, al chiuso delle riunioni dei gruppi e dei movimenti e restano spesso al loro interno, se non per uscire nei giorni delle feste patronali, tra luci e folklore, mentre crescono sulla società esterna i condizionamenti del mercato, dei costumi illeciti, della nuova comunicazione di massa, e un malessere diffuso dall’egoismo, invadente i settori pubblici e privati, le istituzioni e le imprese (5).
Per il relatore occorre, da parte dell’associazionismo ecclesiale, partire da una rieducazione – conversione a partire dai credenti, per un’impresa all’altezza dell’emergenza educativa, di cui parla Benedetto XVI, senza la paura di essere minoranza nella società post moderna.
Gli apostoli erano soltanto dodici ed hanno raggiunto, nei secoli che ci precedono e nel nostro, tutti i continenti.
La post modernità che viviamo, tra paure e speranze, può e deve essere un’occasione per operare una massiccia azione educativa, che parta dagli adulti per cogliere i germi della cultura della modernità, i valori a volte inespressi di molti giovani, l’ansia di conoscenze e di difesa della vita e dell’ambiente, l’amore per le arti e la sete di giustizia e di verità.
“Essere con“, allora, uniti nell’azione pastorale e sociale della Chiesa. ”Essere per” il bene comune, anche attraverso l’accoglienza, a cui ci invita l’Arcivescovo Di Cristina nella sua ultima Lettera pastorale (4), attraverso proposte e impegni a cui la CRAL della Sicilia mobilita le associazioni (8), anche con la costituzione dei nuovi Gruppi di Ricerca e Studi, per il rispetto della persona e di tutte le persone, delle città, del territorio, da realizzare nella legalità, nella giustizia, nella solidarietà, nella partecipazione alla vita delle istituzioni.
Nella post modernità c’è un’esplosione di soggetti, di personalità, di uomini e donne colte, di cui si deve prendere coscienza, che vogliono utilizzare talenti e potenzialità naturali, culturali, artistici, che rivendicano la loro individualità, essenza della presenza del divino che c’è in ciascun uomo.
Occorre, da parte dei laici credenti (docenti, medici, ingegneri, biologi, letterati, artisti, poeti e musici, catechisti, operatori sociali, operai o disoccupati), andare incontro a quest’umanità, come ha fatto Cristo, venendo in aiuto, servendo il prossimo che la storia ci fa incontrare, portando con i nuovi linguaggi il Vangelo, la buona notizia, un sorriso e un gesto di fraterna solidarietà.
E il dibattito, incentivato dalle provocazioni del prof. Savagnone, si è fatto intenso tra i cinquecento partecipanti, divisi per alcune ore in cinque affollati Gruppi-laboratori-propositivi, condotti da Nino Mancuso, Gino Chimenti, Marina Rosso Pecoraro, Benedetta Mascellino, Maria Grazia Di Palermo (10), Agostina Aiello, Maria Rosa Incontrera, Carmelo Moscato, e seguiti da interventi da parte del Vicario Generale Mons. Dolce, da Laura Bisso, Aida Vivaldi, Ferdinando Russo, dal diacono Angelo Guarino, dal prof. Tony Caronna, Renzo Di Trapani, e altri numerosi protagonisti dei costruttivi confronti.
Le conclusioni nell’omelia commossa e profonda dell’Arcivescovo Di Cristina, che ha ringraziato il segretario generale della consulta Rosa Maria Scuderi e le associazioni, i movimenti, i gruppi musicali, gli organizzatori, per la giornata di analisi e impegni assunti nei laboratori dei gruppi, costituiti con una meravigliosa convergenza d’intenti per operare unitariamente nell’opera religiosa, educativa, sociale, culturale in cui la Chiesa diocesana si sente coinvolta. Dai sacerdoti ai religiosi, ai laici, davanti ad una società, che chiede per le famiglie, per la gioventù, per il lavoro, per l’etica delle istituzioni locali e nazionali, l’eroismo dei santi, tutti siamo chiamati a testimoniare la nostra fede, la comune umanità e la donazione di mezzi ed energie personali e di gruppo, che l’unità con Cristo sprigiona.
Ferdinando Russo
onnandorusso at libero.it
1) Il sito della Consulta Diocesana delle Aggregazioni laicali, www.cdal-monreale.it
2) Il sito della Consulta Regionale delle Aggregazioni laicali della Sicilia in www.chiesedisicilia.org – alla voce segreteria pastorale-laicato.
3) UCAI-Il catalogo “Il sacro e l’arte, Insieme per educare – Oltre la luce –“, Mostra nazionale d’Arte UCAI, Palermo 2010.
4) S. Di Cristina, ”La nostra Chiesa accogliente”. Lettera pastorale di S. E. Mons. Salvatore Di Cristina, Monreale Gennaio 2011, in sito diocesi.
5) S. Savagnone, Maestri di umanità, alla scuola di Cristo. Per una pastorale che educhi gli educatori, Cittadella Editrice-Assisi, novembre 2010.
6) Il sito della diocesi di Monreale, www.webdiocesi.chiesacattolica.it/sicilia/monreale
7) F. Russo, “Alla ricerca della ministerialità” in www.google .it e già in www.cdal-monreale.it Archivio, Documenti.
9) G. Savagnone – Comunicazione, Oltre il mito e l’Utopia, Per una cultura conviviale, Edizioni Paoline, Milano 2007.
10) M. G. Di Palermo in M.G. Di Palermo, in Insieme, al Saracen, per parlare di postmodernità, in www.cdal-monreale.it e in www.facebook.com alla voce Rosamaria Scuderi.
11) G. Savagnone, Dibattito sulla laicità – alla ricerca di una identità, Elledici, 2006, elenco di alcune sue opere.
12) F. Russo, Prefazione al volume “La laicità dei non laici” di Salvatore Agueci, in www.vivienna.it, in www.facebook.com
13) F. Russo e Benedetto Messina, Russo e Campanella, ecc in www.google.it