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I leghisti possono andare in parlamento con il cappio, mangiare la mortadella in segno di disprezzo, insultare Roma ladrona ma, non ditegli la verità. Perdono la testa.

Creato il 26 ottobre 2011 da Slasch16

I leghisti possono andare in parlamento con il cappio, mangiare la mortadella in segno di disprezzo, insultare Roma ladrona ma, non ditegli la verità. Perdono la testa. Le orde padane hanno invaso la capitale armate di polenta, moralismo e dalla convinzione che lavorano solo loro, certamente non i terroni, ed è grazie a loro che l’Italia sopravvive e Roma ladrona continua a rubare.
A loro è permesso tutto mostrare il cappio contro parlamentare indagato dell’opposizione e votare la fiducia ad un evasore corruttore e conoscente di mafiosi.
Possono  mostrare il dito medio ai giornalisti ed  invitare gentilmente una giornalista a non rompere i coglioni.
Loro ce l’hanno duro e non scherzano per niente.
Fanno la morale a chi ha amministrato Napoli, ed il sud in genere, 
ma non controllano i comuni, le provincie che amministrano dove l’evasione fiscale è oltre il limite della decenza.
Si puliscono il culo con il tricolore ma per una poltrona e per stare in maggioranza con fascisti, piduisti, corrotti, concussi e condannati non esitano a votare, fazzolettino verde in tasca, sulla nostra Costituzione nata dalla Resistenza.
Se ne fregano del 150° anniversario dell’unità d’Italia ma non hanno mai perso, rifiutato, uno stipendio, una idennità , elargita dallo Stato italiano.
Hanno messo in carico alla collettività, italiana, persino quell’incapace del figlio del capo, il Trota, al quale hanno garantito 16.000 euro al mese pagate con le nostre tasse.
Insomma loro possono tutto, rubare e fare la morale, ma che nessuno si azzardi a raccontare la verità in televisione perchè perdono la testa, vengono alle mani e vogliono impedire al Presidente della Camera di esercitare un suo diritto, dire quello che pensa e che tutti sanno.
Ieri sera a Ballarò, che non ho visto, Fini si è permesso di ricordare che il paladino difensore delle nostre pensioni ha la moglie che è andata in pensione nel 1992 alla veneranda età di 39 anni come insegnante.
Queste baby pensioni sono il frutto delle cliente della Democrazia cristiana nella scuola pubblica, poste e tutto ciò che dipendeva dallo Stato. Erano lo zoccolo duro del serbatoio elettorale della Dc e del Psi.
Fini non ha detto niente di falso o di scorretto, la semplice verità.
A peggiorare le cose è intervenuta a difesa della moglie di Bossi la Gelmini, ministro dell’istruzione, il ministro più imbecille che la storia repubblicana ricordi.
Ma quale pensione, ha una sua scuola privata, non è giusto attaccare chi non è presente.
Primo non è un attacco ma la verità, secondo la signora in questione è una baby pensionata della scuola pubblica.
Terzo è vero che ha una scuola privata, è risaputa ala cosa, anche perchè mentre la Gelmini tagliava i fondi alla scuola pubblica, massacrandola, la sua maggioranza ha finanziato con 800.000 euro in due anni la scuola privata della moglie di Bossi.
Sempre quello che al raduno di Pontida ed a quelli dei leghisti che si tengono nelle osterie della padania dopo il terzo fiasco di vino attacca la sinfonia di Roma ladrona.
La sua mangiatoia.
Non bastasse, il novello Umberto da Gemonio, ci ha messo pure in carico quell’imbecille del figlio imponendolo nel consiglio regionale lombardo, a 16.000 euro al mese, che non è per niente male per un pirla del suo genere.
Insomma loro possono fare di tutto e di più, annegare gli immigrati, radunare i nazisti come fa Borghezio, incitare all’evasione fiscale, minacciare la rivoluzione padana ed organizzare persino il giro della padania, aprire ministeri inutili in quel di Monza, sprecare i soldi degli italiani per le loro clientele ma non potete e non dovete dire loro la verità, come stanno le cose, altrimenti il leghista che ha eletto il figlio del capo c’è il rischio che si svegli e che si incazzi come una iena.
Questa mattina alla Camera c’è stata la rissa, Reguzzoni e la sua truppa si è scagliato contro la Presidenza, sono venuti alle mani ed hanno dovuto sospendere la seduta.
La verità ti fa male lo so, diceva una vecchia canzone, specialmente quando si ha la coda di paglia e la faccia di merda.
Altro non ho da dire se non che spero, vivamente, nella rivoluzione padana, prenderanno tante di quelle mazzate che non si ricorderanno nemmeno più dove abitano.

  



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