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i libri dei miei viaggi

Da Sississima
Altro appuntamento di Monica  (viaggi e baci) sui viaggi al quale non posso mancare, sapete tutti quanto io ami viaggiare, una vera passione condivisa dal mio compagno (per fortuna!!) e proprio lui mi ha suggerito i  libri perchè prima di preparare un nuovo viaggio, viaggio che ci sarà soltanto l'anno dopo, ma le letture iniziamo già dopo che siamo tornati dall'ultimo...è un continuo leggere e documentarsi in tutti i modi, oppure frequentare una nota agenzia di viaggi specializzata per viaggi all'avventura (ma noi siamo viaggiatori indipendenti, l'ho detto altre volte, noi 2 con il driver locale) dove spiegano tutto e fanno vedere foto o diapositive del viaggio specifico dedicato a quella serata...resta il fatto comunque che io mi documento sulle situazioni pratiche (cosa si mangia, ovvio, la moneta locale, i posti da vedere in generale) lui, invece ama leggere anche dei libri. Oggi vi parlo di 3 libri inerenti a 3 paesi che ha letto proprio il mio compagno su Turchia, Israele e Nepal, da noi visitati (si, sempre in Asia!!)...erroneamente ho scritto, forse più volte, che ho visitato 3 paesi in Asia (India, Uzbekistan e Nepal), in realtà i paesi sono ben 6, se non addirittura 7 (gli altri sono Turchia, Israele e Giordania e territori palestinesi, questo secondo link tutto insieme perchè unico, viaggio molto intenso) questo mio errore è dovuto al fatto che per me l'Asia E' l'India, l'Uzbekistan e il Nepal...perchè così fortemente diversi perchè non moderni ma allo stato quasi originario, in alcuni casi medievale...ci piacciono molto proprio per questo...vi ricordo sempre che il mio compagno gestisce il nostro album delle foto delle vacanze VIAGGIATORI PER CASO, blog statico appunto perchè ci serve soltanto per caricare le foto delle nostre vacanze, quindi non interagisce con gli utenti, come succede invece qui in questo mio blog...ma lì trovate tantissime foto e anche filmati originali (si!!) dei nostri viaggi...buona visione...NAMASTE... 
i libri dei miei viaggi Inizio con quello di questi 3 che ha avuto un totale fascino nei mie confronti, il Nepal visitato proprio quest'anno a luglio, e tutt'ora è così forte in me...per me lì è pace, tranquillità, natura, relax, uno stare bene con me stessa e gli altri...(guardavo Pechino Express e mi emozionavo quando trasmettevano dall'India ma soprattutto dal Nepal) mi sembrava di essere ancora lì, in quei posti dove ero stata anche io, ho visto addirittura persone che ho incontrate anche io in Nepal (il villaggio dei monaci Tibetani, Tashi Palkhel, vicino al lago di Pokhara, le signore che tessono i fili per fare sciarpe, cappelli, ecc. anche noi abbiamo comperato un cappello lì...). Inserisco la foto simbolo di questo paese affascinante, le risaie, le persone sono totalmente disponibili, sempre allegre, si fanno in 4 per te, non esistono scippi e rapine, perchè le regole (e quindi i poliziotti) sono severissimi, quindi ci pensano 20 volte prima di fare qualcosa del genere e quindi rinunciano, è possibile girare per i paesi liberamente, noi abbiamo preso anche un pullman locale che ci ha portato fin su per le montagne con dei paesaggi mozzafiato dalla caotica Khatmandu (la capitale) fino al rilassante lago di Pokhara...le risaie, donne che lavorano duramente per tutto il giorno per coltivare il riso, alimento simbolo non solo in Asia ma in tutto il mondo (io adoro il riso!!) inserisco questa foto tra tantissime anche perchè c'è la natura, fondamentale anche per me...un episodio molto carino che ricordo sicuramente con affetto a Kathmandu, in una via isolata, io e il mio compagno ci siamo seduti su una specie di panchina, arriva una ragazzina, non avrà avuto più di 8 anni credo, ci guarda incuriosita, e ci chiede "what's your name? Where are you from?" e curiosità simili, io rispondo, in inglese, e le faccio le stesse domande, lei risponde, il suo nome è impronunciabile per me, le dico: "Your name is difficult for me"...dalla finestrella di una casa una signora (probabilmente la madre o una parente) ride...ci tira 2 baci con la mano e se ne va...rimango col fiato sospeso ancora adesso che lo racconto...anche questo è un meraviglioso Nepal... ;)  Il libro che ha letto il mio compagno su questo paese è "dal tetto del mondo all'esilio" (Renzo Garrone) "Il Tibet prima dei cinesi era un paese assolutamente speciale. Al di là delle innegabili arretratezza e ignoranza, al di là delle numero se contraddizioni, la sua gente aveva sviluppato una cultura attenta al significato profondo delle cose, che, in Tibet, è il cuore dell'insegnamento buddhista. E' il senso della vita. (Renzo Garrone, viaggiatore e ricercatore autodidatta con specializzazione asiatica, come si autodefinisce...) §*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§* i libri dei miei viaggi Altro paese affascinante da noi visitato la Turchia, siamo andati da soli ad Istanbul, nel 2005, nessun problema anche qui, abbiamo girato in lungo e in largo per Istanbul visitando le magnifiche moschee, luogo di culto per i musulmani, sempre con la testa coperta per rispetto...poi abbiamo preso un pullman per Ankara (la capitale) e da qui iniziò un mini tour nel deserto, la Cappadocia, i camini delle fate, rocce che va verso l'alto sormontate da un cono, sembra quasi per proteggerle, e case o interi villeggi nella roccia. Due episodi carini che ci sono capitati: uno proprio una delle prime sere, un uomo ci invita ad entrare nel suo negozio di tappeti per offrirci un tè bollente, noi ci eravamo documentati e sapevamo che per loro era considerata scortesia non accettare il tè, siamo entrati guardandoci fissi negli occhi con un attimo di ansia, si...il negozio era lunghissimo, sembrava non finire più, proprio questo ci metteva ansia...sinceramente eravamo pronti a scappare...non lo nego...abbiamo bevuto il tè e spiegato che i tappeti a noi non piacciono perchè fanno molta polvere e quindi sono scomodi da pulire, lui ci faceva mille domande, e noi eravamo tesi come corde di violino, lui inoltre parlava benissimo l'italiano quindi non potevamo parlare tra di noi, ma ci bastavano gli sguardi per capirci...alla fine siamo riusciti a sganciarci, fiù...poi anche quando eravamo con il tour per il giro della Cappadocia, non ricordo in quale città, per visitare una grosso monumento/tomba, prima dell'ingresso, come facevo sempre, ho messo il velo chiaro sulla testa, che mi copriva tutto tranne gli occhi, proprio come fanno le donne lì, mi hanno fatto passare senza pagare il biglietto!! Pensavano fossi turca, che ridere ragazzi, la nostra guida ha spiegato loro che non lo ero, sono rimasti di sasso!  E noi ci siamo fatti un sacco di risate...il fatto di poter girare liberamente in un paese, rispettando le loro usanze, è fondamentale per me, questi episodi mi rincuorano perchè da un viaggio è proprio questo che cerco, sentirmi parte di loro....in qualche modo...per assaporare meglio il paese che sto visitando...anche se solo per 15 giorni all'anno...;)  Il libro letto dal mio compagno è Istanbul (Orhan Pamuk)  "Istanbul come malinconia condivisa, Istanbul come doppio, Istanbul come immagini in bianco e nero di edifici sbriciolati e di minareti fantasma, Istanbul come labirinto di strade osservate da alte finestre e balconi, Istanbul come invenzione degli stranieri, Istanbul come luogo di primi amori e ultimi riti: alla fine tutti questi tentativi di una definizione diventano Istanbul come autoritratto, Istanbul come Pamuk" (Alberto Manguel, "The Washington Post"). Una delle più affascinanti città del mondo raccontata con la passione enciclopedica del collezionista, l'amore del figlio, il lirismo intenso del poeta.
§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§*§* Il muro del pianto...a Gerusalemme... Ed infine il nostro viaggio che ha toccato ben 3 paesi, molto intenso, di cui uno dei 3 è Israele, nel 2010, una terra dalle  mille sfaccettature, dove le tante diverse culture si accavallano l'una l'altra, ebrei, cristiani e musulmani escono dai loro luoghi di culto, a Gerusalemme, anche tutti insieme, nella città vecchia (luogo di culto per tutte queste religioni) in una calma apparente, pronta a saltare alla prima scintilla e al minimo accenno di incomprensione. Un viaggio intenso ma spettacolare, siamo andati documentandoci prima (come al solito, e sempre segnalati sul sito della Farnesina DOVE SIAMO NEL MONDO, prima di OGNI nostro viaggio) se erano previsti sommosse o situazioni simili, anche se, una cosa del genere, purtroppo lì non è mai così prevedibile...i nostri amici ce lo avevano sconsigliato (della serie ma che siete matti?!?!" ma ce lo dicono quasi sempre ormai...loro sono turisti...noi siamo viaggiatori) l'accoglienza di Israele e della sua gente ci ha spiazzato (abbiamo preso anche il volo con la loro compagnia aerea, volo perfetto) la gentilezza delle persone comuni, tra i quali anche i militari, ai quali chiedevamo spesso informazioni sui mezzi di trasporto o gli orari oppure se eravamo nella direzione giusta, ci ha lasciato senza parole, accoglienza allo stato puro...la bellissima e moderna Tel Aviv che non dorme mai...molto ben organizzata su tutto (negozi aperti fino all'una di notte!!), i tantissimi controlli che ci sono non ci hanno assolutamente fatto saltare i nervi, come è successo ad altre persone, a me personalmente hanno dato un grande senso di sicurezza (visto che, diciamocelo con tutta franchezza, si tratta di un paese ad alto rischio, basta guardare ii telegiornali in questi periodi...) per i tantissimi controlli che ci sono sempre: check in all'aeroporto di Fiumicino fatto in un gate a parte, dietro l'aeroporto, solo per Israele e USA, pieno zeppo di militari con i mitra, aperte le nostre valigie hanno guardato pure nelle nostre mutante (si!!) una ragazza israeliana che parlava italiano ci ha fatto domande del tipo "portate armi? Perchè andate da soli? Conoscete qualcuno lì? Portato qualcosa da mettere nel muro del pianto? Chi ha fatto la valigia, chi ha chiuso la valigia, quando avete chiuso la valigia, avete riaperto la valigia dopo averla chiusa!! Ma anche da quanto tempo state insieme, vivete insieme, ecc..." E poi militari da tutte le parti, anche sui pullman che abbiamo preso per spostarci da Gerusalemme in altre città, e sui treni, lì mi sono seduta di fronte ad un ragazzo con un grosso mitra (mica potevo rimanere in piedi, no!!) ero vestita pantaloni e giacca verde militare (il mio compagno me lo aveva quasi sconsigliato, ma questi fanno parte dei miei vestiti da viaggio...) qui un ragazzo seduto a me mi ha chiesto varie informazioni, e io gli ho subito chiarito che non ero israeliana, forse anche complice i capelli scuri, che ne so, mi scambiano spesso per una del posto...(in fin dei conti questo mi piace da matti!!) e poi abbiamo passato il confine, si, proprio così, da soli andata e ritorno ovvio, lì un pò di tensione l'abbiamo avuta, con tutti i valigioni, da Israele siamo andati in Giordania, dove il nostro viaggio proseguiva questa volta con un driver giornano per 1 settimana, e al confine la tensione si tagliava con il coltello, controlli a non finire, domande a non finire, estenuante, pieno di gente che spingeva all'interno dei questo stanzone, più volte ci hanno controllato i passaporti, perchè viaggiate da soli, dove andate, dopo tornate indietro in Israele, perchè non siete con un tour? Ma perchè dovevano essere con un tour!! Una suora italiana, in missione da quelle parti, stava anche lei passando il confine e ci così ha aiutato anche noi, e ce l'abbiamo fatta...anche qui ricordo di negozianti, gente comune, ai quali abbiamo chiesto informazioni, hanno chiuso il loro negozio, accompagnato alla fermata del bus o pullman, parlato con l'autista e fatti salire...anche questo un viaggio che ci è rimasto nel cuore, non per la nostra spiritualità...
Il libro che ha letto il mio compagno è "Israele nonostante tutto" Come ogni grande amore, Israele è novità, mistero, tenerezza, pericolo, eccitazione e memoria. A differenza delle passioni che svaniscono poichè nulla rimane uguale a se stesso, questa terra dai rapidi e continui mutamenti è la donna messa dapprima su un piedistallo e poi tradita, disprezzata e di nuovo ancora tanto amata persa e riconquistata. (Stefano Jesurum, giornalista del corriere della sera e appassionato, più ancora che esperto, di questioni mediorientali, parte per Israele, e ci conduce in un mondo del quale sappiamo poco ma soprattutto abbiamo idee schematiche e preconcette. L'autore di quel mondo di aiuta a scoprire le mille insolite sfaccettature, riuscendo a farcene percepire i colori, i suoni, gli odori: dai sobborghi arabi di Gerusalemme, al deserto del Neghev, dai quartieri-formicai degli ultraortodossi ai kibbutzim dove resistono gli ultini eredi dei pionieri he trasformano in giardini la sabbia e le rocce. E soprattutto ci fa incontrare gli uomini e le donne che in quella terra vivono una difficile eppure ricchissima quotidianità. Con questo post e questi 3 libri partecipo all'iniziativa di Monica i libri dei miei viaggi 

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