Stavo dando un’occhiata ad alcune statistiche sul blog sperimentale che ho aperto, Vanishing in the Mist, rivolto al pubblico anglofono che ha la pazienza e la voglia di capire quello che ho provato a scrivere nel mio primitivo inglese. Come ho detto, è un esercizio e un modo per aprirsi verso il mondo, e sto vedendo che all’estero hanno un pregio soprattutto, rispetto al bel paese.
Do you Like it? Press that button, please!
Calcolate che un blog, ci mette settimane prima di essere indicizzato, e la mole maggiore di visite arriva dopo mesi e mesi, grazie all’inserimento di maggiori contenuti che fanno convergere il pubblico dai motori di ricerca alla pagina stessa.
Ho notato subito una cosa però. A differenza di quello che avviene qui, ed è una cosa da imparare, esiste una sorta di educazione, per cui se passo dal tuo blog, ti lascio un feedback, un segno del mio passaggio. Ciò consiste nel semplice “I Like” il tastino blu in basso, quello con la stellina, tanto per intenderci. Io ne ricevo anche 7 per post, più di quelli che ottengo qui.
E parlo di sconosciuti, gente che però ha voglia di fare e di comunicare, nonché di scoprire realtà diverse. Ho visto per dire, che in certe pagine aperte da appena un anno, si arriva a toccare cifre di 250/500 like per post. In principio pensavo fosse un segreto contenuto negli argomenti, invece erano fotografie, oppure post che descrivevano la giornata della persona con qualche immagine e due parole.
Nulla di studiato o calcolato quindi, tanto che uno di questi blogger non sceglieva nemmeno la categoria per il post e si dimenticava pure di dare il titolo al post. Eppure il risultato era gradevole, e il I Like glielo si lasciava come se si fosse catturati dall’energia trasmessa da tanta partecipazione.
E in Italia? Qui ci si scanna tra vicini, si dispensano rimproveri e critiche, ci si affida ancora a vecchi mezzi di comunicazione. Rimaniamo chiusi nel nostro piccolo mondo antico, tanto romantico, tanto mortale…