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I limoni confit e il mea culpa

Da Alex
I limoni confit e il mea culpa
   Questo post è un atto di contrizione ed è dedicato alla mia amica Carla.
   L'antefatto: lo scorso weekend, Carla e la sua famiglia (che è un po' anche come dire la mia!) erano ospiti da noi. La sera si era in cucina a preparare la cena e io stavo assemblando un' insalata di pollo e asparagi marinati al limone e zenzero (scusami Ele, avevo in programma di mandartela ma le 'cavallette' non mi hanno concesso il tempo neanche per una foto!!!). Carla mi chiede: cosa sono questi che stai tagliando a dadini? La guardo non molto sicura di capire e le rispondo: limoni confit, naturalmente. Seguono ulteriori domande e spiegazioni e Carla mi chiede se ne avevo mai postato la ricetta sul mio blog. Confesso, la parola è stata più veloce del pensiero e ho risposto 'ma no, troppo banale'.
    Il risultato è stato che mi sono ricevuta da Carla - NB: che ha fatto la maestra per tanti anni e quindi in queste cose è bravissima - un'occhiataccia di riprovazione. In altre parole, senza bisogno di aprire bocca mi ha dato della snob! E a pensarci bene non aveva tutti i torti. Il fatto che per me, e sicuramente per moltissimi, i limoni confit siano una cosa acquisita e normale non significa necessariamente che tutti ne conoscano la preparazione, il gusto particolarissimo, gli utilizzi, né tanto meno le origini.
    Per tutti quelli a cui possa interessare ne pubblico perciò qui la ricetta e qualche indicazione sull'utilizzo.
I limoni confit e il mea culpa
Ingredienti
6 limoni non trattatisale finosucco di limone q.b.

I limoni confit e il mea culpa

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Preparazione
   Lavate bene e asciugate i limoni. Tagliateli a 'petalo', ovvero a spicchietti lasciandoli però uniti alla base. Allargateli un po' e salatene abbondantemente l'interno. Inseriteli in un vaso capace e, sempre dentro al barattolo, metteteci sopra un peso che assicuri che stiano ben schiacciati (io uso un bicchiere di vetro).
    Riponeteli in un luogo caldo, ad esempio su un ripiano alto della cucina, e teneteceli per 3-4 giorni. Al termine vedrete che sul fondo del barattolo si saranno formati 3-4 cm di liquido: sono i succhi del limone estratti dall'azione del sale. A questo punto aggiungete tanto succo di limone filtrato quanto basta a ricoprirli abbondantemente. Trasferiteli nel frigorifero e dimenticatevene per almeno 4 settimane.
   Trascorso questo tempo, i limoni saranno 'cotti' nel loro succo e nel sale, la buccia avrà assunto una consistenza tenera e spugnosa ed il sapore sarà ... tra il salato e l'amaro e l'acidulo, insomma freschissimo e molto particolare. Assicuratevi che siano sempre immersi nel succo e loro si conserveranno per mesi nel frigorifero, volendo si può continuare a 'rabboccare' aggiungendo altri limoni, sempre salandoli, e altro succo in modo da averne una scorta continua.
Indicazioni di utilizzo.
   I limoni confit, estratti dal loro succo, vanno tagliati a julienne o a brunoise, a seconda della preferenza. Una scuola di pensiero vuole che se ne utilizzi solo la buccia, scartando la polpa. Personalmente a volte io uso entrambi, ad esempio nelle insalate, altre solo la buccia.Sono una preparazione di origine Maghrebina, utilizzateli perciò sicuramente nel taboulè e in molte  preparazioni Pied Noir ma anche in più occidentali insalate, in cassaroles e, perché no, nel preparare una bella linguina al limone.
   Visto che il rimbrotto di Carla mi ha portato a scrivere questo post ne approfitto per proporlo ad Ale di    Le Dolcezze di Nonna Papera per il suo contest Metti la Natura Sottovetro

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