Magazine Cucina

I lombrichelli viterbesi al ragù

Da Nuvoledifarina

I lombrichelli  viterbesi al ragù
Quando ho visto che veniva ripresentato il contest sulle paste regionali dalla Molino Chiavazza sono stata molto felice perché ho visto il modo per presentare una ricetta tipica del mio paese di origine che si trova in provincia di Viterbo; la ricetta tipica che ho scelto è quella dei lombrichelli, una ricetta per me legata a tanti ricordi e tante mangiate fatte a casa dei nonni materni e fatta solamente con farina e acqua. Elemento essenziale per il contest è l'uso di strumenti storici, per i lombrichelli servono una spianatoia e le mani per impastare e i miei strumenti sono stati la spianatoia regalo di nozze di mio nonno a mia mamma (ben 36 anni fa) e le mani sono quelle più dolci che io conosco, sono quelle di mia mamma. Il piatto appartiene alla tradizione culinaria povera; come ho detto prima, viene fatto solo con farina e acqua e un pizzico di sale, da questi ingredienti si ottiene un impasto che si inizia a filare fino a formare degli spaghettoni. Era il piatto tradizionale di chi lavorava tutto il giorno in campagna, era nutriente, si faceva con ingredienti che tutti avevano e soprattutto saziava; le mani della padrona di casa ancora stanche dal lavoro dei campi, impastavano questa pasta morbida e tuffare le mani in acqua e farina doveva essere proprio un bel sollievo dopo averle tenute tutto il giorno esposte a mille intemperie. Questa era anche la ricetta dell'iniziazione culinaria delle bambine, essendo semplice da fare le mamme la insegnavano alle figlie maggiori sia per introdurle nell'arte culinaria sia perché se rientravano troppo stanche avevano un aiuto valido nella preparazione del cibo, eh si perché quella volta si smetteva molto presto di giocare con la bambole per diventare, appena tornati da scuola, donnine di casa. Ma ecco la ricetta, a cui sono molto affezionata, perché era di mia nonna e prima di lei di sua mamma e prima ancora di chissà quale mia antenata:
300 gr di farina 00 (io Molino Chiavazza)100 gr di farina di semola rimacinata (io Molino Chiavazza)acqua tiepida q.b.un pizzico di saleSi setacciano le due farine e le si dispongono a fontana su una spianatoia, si versa un po' di acqua e si inizia a impastare, poi si aggiunge il sale e ancora acqua, poca alla volta, finché non si ottiene un impasto morbido ma non troppo; si forma una palla e la si lascia riposare sulla spianatoia per 30 minuti

I lombrichelli  viterbesi al ragù

Aggiungiamo acqua

I lombrichelli  viterbesi al ragù

Impastiamo


 

I lombrichelli  viterbesi al ragù

Saliamo

I lombrichelli  viterbesi al ragù

Formiamo una palla


Trascorso questo tempo, dalla palla si allunga un po' di pasta e la si fila, come si fa con il fuso, fino a formare uno spaghettone non troppo sottile e della lunghezza desiderata. Li si lasciano riposare per una decina di minuti sulla spianatoia e poi si cuociono in abbondante acqua salata e come vengono a galla sono cotti.

I lombrichelli  viterbesi al ragù

Filiamo la pasta

I lombrichelli  viterbesi al ragù

I lombrichelli


Il condimento tradizionale è abbastanza semplice, in genere era un classico ragù di carne mista perché chi aveva campagna molto spesso avevo anche gli animaletti da cui ricavare la carne, oppure una salsa di pomodoro semplicissima e profumata dalle verdure dell'orto che specialmente la stagione estiva regalava ai contadini. Io ho condito il mio piatto con un bel ragù di carne mista, con macinata di manzo, maiale e anche una bella salsiccina morbida sbriciolata. Il tutto si porta in tavola con un bel bicchiere di vino rosso, perché come mio nonno diceva, non c'è niente di meglio di un bel bicchiere di rosso per risollevarsi dalla stanchezza del giorno e riscaldarsi le ossa.
Con questa ricetta partecipo al contest sulle paste tipiche regionali di  Molino Chiavazza
I lombrichelli  viterbesi al ragù


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :