Sabrina Salerno
I love 80’s. Quando penso agli anni 80, non posso non pensare a Paolo Rossi e a Spagna 82, i mondiali di calcio con la vittoria dell’Italia. Quando sono nato io, nel 1986, eravamo a metà di quegli anni e tutto intorno a me era pieno di colori, di sapori, di idee nuove. Le scarpe ad esempio, Converse o Superga, di stoffa, di tela, semplici, basse, compatte e comode. Gli occhiali? Rigorosamente Rayban, era la moda del momento, e non si scappava alla moda. E poi il mitico cubo di Rubik, Pac man, le musicassette, i primi Pan di stelle, i Lego, i pattini con le rotelle, Kiss me Licia, Goldrake, le cabine telefoniche a gettoni, la febbre del sabato sera, il subbuteo, i giochi di società, le commedie di Massimo Troisi e Roberto Benigni, Carlo Verdone, Gerry Calà, Claudio Cecchetto e il suo Gioca Jouer. Ma la vera novità era l’esplosione della disco music, quella sexy-pop-dance di due icone: Sabrina Salerno e Samantha Fox. Due divinità scese in terra, con sembianze umane difficilmente ripetibili, con curve mozzafiato, voce calda e sensuale, qualità in grado di attirare milioni di fans impazziti, soprattutto “Boys”, in tutto il mondo. E ora, dopo aver abbandonato le scene da anni, ritornano più cariche che mai. Con qualche anno in più, ma sempre con la stessa “grinta”. Ci riprovano con una canzone bella e orecchiabile “Call Me”, cover della hit dei Blondie. Nuovo successo in arrivo? Sicuramente saranno contenti di rivederle, i loro fans. Tra i quali, anche io.
Sabrina Salerno e Samantha Fox