I love you, spotify

Creato il 25 febbraio 2013 da Martahasflowers

Arcade fire, Belle&Sebastien, Blame Coco, Baustelle, Kimbra, Bennato, Red Hot, Nirvana, Johann Sebastian Bach, Daniele Silvestri, Style Council, Caetano, De La Soul, Vinicio Capossela, Monteverdi e chi più ne ha più ne metta.
Da qualche giorno la colonna sonora del mio navigare non ha più limiti, pause forzate, desideri sospesi.
Da qualche giorno se succede che all'improvviso mi viene la nostalgia di un tempo che fu, di un ancheggiare che mai più rivedrò, digito Linton Kwesi Johnson ed eccomi là, vent'anni fa, con quell'atmosfera viva dentro di me e quell'ondulare lento negli occhi.
Da qualche giorno se inciampo per sbaglio in una canzone che mi si piazza in testa e nelle gambe, cerco Nneka nella finestrella giusta e ho a disposizione tutto il ritmo arrabbiato di questa splendida guerriera crucco-nigeriana e decido io poi se ballarlo o se solo dare fuoco a singhiozzi di parole.
Da qualche giorno se voglio far sentire anche al piccolo quel cd ormai perduto e introvabile che ascoltavano Simone e Lorenzo prima di scoprire Jovanotti e Rihanna, cerco Crapapelata ed eccole lì in fila: Muccalla, Il cammello e il dromedario, Il serpente Michele. E così anche Ettore può cantare adesso, come i suoi fratelli un po' di anni fa.
Da qualche giorno è arrivato in Italia Spotify.
Uno di quei servizi web che poi il mondo non è più lo stesso.
Come Facebook. Come Twitter.
Da qualche giorno, anche per questo, io sono felice.

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