Dopo il caffè Greco, che si raggiunge con facilità perché posto sulla Via che porta a Piazza di Spagna, vale la pena ricordare il caffè Nuovo di Piazza San Lorenzo in Lucina, proprio di fronte alla chiesa. Ci si passa vicino perché è un’area molto turistica, ma pochi sanno che questo era il luogo prediletto di numerosi scrittori.
Stendhal lo definitiva il più bel caffè di Roma con una certa ironia, lo trovava sporco e soprattutto infelice perché dai suoi tavoli si vedevano i funerali di San Lorenzo in Lucina. Andersen invece era stato colpito dalla sua curiosa illuminazione.
La celebre Scuola Romana, oggi quasi dimenticata, attiva fra il 1850 e il 1870, discuteva di poesia proprio al caffè Nuovo, conosciuto al tempo anche come caffè Ruspoli, perché sotto al Palazzo omonimo. La gran parte del gruppo doveva molto ad Angelo Maria Rezzi, docente universitario di eloquenza. Fra i molti c’erano Augusto Caroselli, Luigi Celli, Ferdinando Santini, Giuseppe Maccari e Domenico Bonanni.
Un elemento curioso: Nathaniel Hawthorne, scrittore statunitense dell’Ottocento, molto vicino alle idee del trascendentalismo, inserisce nel romanzo Il fauno di marmo, pubblicato nel 1860, una scena nella quale uno dei personaggi si reca al caffè Nuovo a bere una bottiglia di Montefiascone, un noto vino della provincia di Viterbo.
Nella prossima puntata rimarremo nella medesima piazza, dove troveremo altri aneddoti letterari molto interessanti che hanno segnato la storia della letteratura e la vita di alcuni scrittori.
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