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I luoghi occupati, sgombrati e ancora abbandonati – la mappa interattiva di Zic

Creato il 18 marzo 2014 da Margheritapugliese

http://www.zic.it/mapzic/map.html  è l’indirizzo che apre a una mappa interattiva davvero ben fatta che racconta in modo chiarissimo il vecchio vizio di tutte le amministrazioni di sgombrare chi occupa e poi lasciare nel totale abbandono i luoghi.

“C’è già un progetto”. Frase sentita chissà quante volte. Di gran lunga è il pretesto più utilizzato quando c’è uno spazio occupato che si intende sgomberare. L’immobile in questione potrebbe essere abbandonato da secoli. La polvere accumulata al suo interno potrebbe aver raggiunto il mezzo metro di altezza. La proprietà, pubblica o privata, potrebbe anche averne dimenticato l’esistenza. Eppure, non appena qualcuno fa saltare i lucchetti e gli ridà vita, improvvisamente salta fuori che “c’è già un progetto”. Di conseguenza gli occupanti devono immediatamente lasciare l’edificio, con le buone o le cattive, altrimenti “il progetto” rischia di subire imperdonabili rallentamenti. E “il progetto” non può aspettare, “il progetto” è praticamente pronto, “il progetto” porterà benefici incalcolabili. Poi, se tutto ciò non bastasse, c’è sempre l’armamentario di argomentazioni che ogni solerte funzionario e/o amministratore è sempre pronto a sparacchiare con tono greve: “occupare è illegale”, “occupare è pericoloso”, “occupare è violento”, “occupare toglie diritti a chi ha più bisogno” e così via. Se c’è “il progetto”, però, si fa prima: la celere sgombera, la Digos denuncia, il manovale mura porte e finestre. A questo punto, “il progetto” ha di nuovo via libera. Ma…

Ma quasi sempre, per le stesse ragioni misteriose per cui era spuntato fuori dal nulla, “il progetto” sparisce. E l’asilo (preferibilmente nido)? La sala multi-poli-plurifunzionale? Il ricovero per cerbiatti feriti? Niente. Il più delle volte, l’immobile torna semplicemente all’abbandono: metri quadrati su metri quadrati di locali polverosi, anni su anni di silenzio”

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