2010, Spike Jonze.
Oggi qualcosa di leggero, come un sorbetto dopo le portate pesanti dei giorni scorsi. Corto visibile in streaming sul sito dedicato, oppure reperibile ben sottotitolato in italiano sui soliti canali. Solo 30 minuti, un plot semplicissimo e romantico: ci sono tutti i presupposti per cui io, che invece amo i lungometraggi quanto depreco i mielismi, debba evitarlo. Ma me lo ha consigliato un caro amico...
Due robot: lui particolarmente timido, solitario e remissivo; lei esuberante, estroversa e parecchio maldestra, fragilissima, basta un nulla e si rompe qualche pezzo. Un amore infinito, quello di lui soprattutto, in un mondo misto ed impari, umani e androidi con questi ultimi un po' maltrattati, comportamento che pesa vista l'avanzatissima "umanità" elettronicamente implementata. Gli androidi con gli umani condividono dolori e fatiche ma non le gioie. I 2 protagonisti proveranno non a sovvertire ma perlomeno pareggiare questo ordine di cose.
Difficile procurarsi ricambi e ad ogni amputazione di lei lui sarà il donatore volontario di componenti e ingranaggi. Prima un braccio, poi una gamba, e poi?
Mi ha fatto commuovere, lo devo ammettere. Non stupitevi, io mi sono commosso e lasciato trasportare da un film d'amore che non s'è filato quasi nessuno, né critica né pubblico: "Feast of love", l'ho trovato meraviglioso, consigliatissimo! E' un argomento difficile da trattare, eppure a volte ci si riesce, poi chiaro che molto dipende anche da chi vede il film, dalla predisposizione, lo stato d'animo, una somma di cose. Non ricordo la mia "condizione spirituale" col film citato, questo invece l'ho visto in un periodo cinematograficamente tosto: Fulci, poliziotteschi, horror e zombie, noir, ..., per quanto li intervallo con opere più leggere mettono grinta.
Nonostante questo "I'm here" è riuscito ad intenerirmi, ed è per questa ragione che ha meritato menzione e recensione nel blog, è un uomo domato quello che scrive. Come ha fatto? - mi sono chiesto. Direi che l'idea di parlare di valori umani tramite dei robot è, in senso buono, la furberia cardine, e se vogliamo c'è un aspetto preoccupante in questo, perché in fondo la meccanica e l'elettronica hanno agito come un media, reso credibile qualcosa che con protagonisti umani era molto più difficile da fare.
L'atto d'amore di lui poi, nella sua fisicità oltre che nel sentimento stesso, è qualcosa di ineguagliabile per un normale essere umano. A livello spirituale, tra gli umani, tanto amore, che può raggiungere il dono del proprio corpo, lo considero possibile solo dai genitori nei confronti dei figli ed in questa unica direzione, l'esperienza me lo ha insegnato: l'amore, potenziale, del padre e della madre verso i figli non ha eguali.
Che smacco, essere battuti su un campo, l'Amore, tanto sviolinato da artisti di varia natura, proprio da delle macchine, prodotto dell'ingegno stesso dell'uomo.
Bisogna fare qualcosa per riprendersi il primato.
Un gioiellino che merita la visione e si presta a più interpretazioni, anche molto diverse da quella proposta.
Ringrazio con affetto per avermelo segnalato e consigliato il bravo dr.nick aka "mina vagante", simpatico e prolifico autore di un blog di musicoterapia che frequento regolarmente. La salute non ne ha ancora tratto giovamento, la mia conoscenza musicale un po', l'umore sicuramente sì ché i suoi post sono sempre divertenti.