E’ stato IT che non mi ha fatto dormire, che tanto non esiste, come dice il mio nipotino quando deve esorcizzare le sue paure, mica c’è veramente…‘sti cazzi avrebbe risposto la zia: It poteva essere l’ombra scura delle sagome di oggetti nel buio, It poteva spuntare da sotto al letto, It poteva sussurrarmi parole minacciose e far capolino dall’armadio con la sua mano artigliata.
IT è il baubau dei baubau, che arriva ovunque attraverso le fogne, così che nemmeno quando sei in bagno puoi sentirti al sicuro perchè il suo artiglio potrebbe spuntare all’improvviso dal cesso e portarti giù giù fino ai terribili pozzi neri.
Il romanzo di Stephen King è meraviglioso, è una storia di innocenza, in cui i bambini sono i protagonisti assoluti di una vicenda talmente incredibile da poter essere accettata solo attraverso la fantasia e l’ immaginazione. Perchè già è difficile accettare la violenza domestica di padri maneschi e madri soffocanti; già è difficile accettare la cattiveria dei propri coetanei; già è difficile accettare che i tuoi genitori non riescano più a parlare con te. Però lo si accetta, fa parte della realtà, ma l’orrore di IT travalica qualsiasi logica.
Poi arriva un gruppo di 7 bambini, ognuno dotato di un potere e di una particolare debolezza, come dei veri super eroi dei fumetti, riesce a dare un nome alle proprie paure e a trovare la forza necessaria per affrontarle sfidandole, guardandole dritto negli occhi. E’ questa la loro forza, la magia che fa di questo gruppetto di dodicenni il nemico numero uno di It, oltre alla Tartaruga…ma questa è un’altra storia.