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E' cominciato così il concerto più bello che abbia mai visto.
Un serata memorabile.
Ed era anche il mio compleanno. Il trentesimo.
31 luglio 2013.
BEST. BIRTHDAY. EVER.
Perché voi avete i morosi che vi fanno le sorprese, io ho avuto Robbie Williams.
Il viaggio della speranza ha avuto inizio alle 14.30, ritrovo a Treviso con quella santa donna della Nonna, il suo ragazzo (il Nonno, l'eroe che ha guidato sia all'andata che al ritorno) e una sua amica che mi hanno dato un passaggio. Direzione Milano, San Siro.
Siamo arrivati, ci hanno mangiato le zanzare, abbiamo sudato copiosamente, abbiamo fatto 45 minuti di coda per il bagno (degno del peggiore film horror), abbiamo mangiato un panino unto con salsiccia e cipolla e poi via, dentro allo stadio.
Sono entrata e... ciao. Un palco immenso col suo faccione dorato, io che non capivo dove andare e il casino assoluto.
Avevo preso il biglietto da sola ma il caso (e il culo enorme) ha voluto che fossi a 4 posti di distanza da Anna e Silvia. Le ho trovate e con qualche magheggio sono riuscita a far scalare tutti e stare vicino a loro.
Il concerto è stato PAZZESCO.
Lui ha un ego grande come l'intera Gran Bretagna.
All'inizio si è calato dalla sua facciona dorata facendo un volo di non so quanti metri.
Ogni dieci minuti saltava fuori una riproduzione enorme della sua faccia che, nell'ordine, sputava fuoco, palloncini, acqua, scintille, fuochi artificiali, stelle filanti, brillava come una palla da discoteca.
"E' un cazzo di esibizionista" ha detto Silvia, ridendo e prendendoci in pieno.
Ha fatto le cose in grandissimo.
E' vero, è ingrassato, ma meno di quel che si vede alla tv.
E, nonostante tutto, è in formissima, perché ha corso e saltato e ballato per due ore senza cedere un secondo.
E' partito - ovviamente - con Let me entertain you, poi altre mille, alcune dell'album nuovo non malaccio, poi le più conosciute, su Rock Dj sembrava di essere in discoteca, una cosa pazzesca. Ha cantato anche Kids con Olly qualcosa, che aveva aperto il concerto.
Ad un certo punto ha fatto cantare Baby one more time a tutto lo stadio.
E LA SAPEVANO TUTTI.
Questa è la mia gente.
Quelli che, se intoni Britney a tradimento, RISPONDONO SENZA BATTERE CIGLIO.
Sapevamo meglio quella che My Way.
Abbiamo appreso anche che "Io ho un grosso pene. Un grosso grosso pene". Ha imparato l'italiano.
Si è portato sul palco una ragazzina di nome Chiara e le ha cantato "Everything changes". TU NON TE LA MERITI EVERYTHING CHANGES, NON ERI NEANCHE NATA QUANDO E' USCITA. E poi aveva un marsupio. TU, COL MARSUPIO, NON TE LO MERITI ROBBIE. Ai bei tempi se la sarebbe limonata, ora è quasi una persona seria, quindi grandi abbracci e basta. E MENO MALE.
L'unico neo, 'sta cazzo di "Me and my monkey", canzone lunghissima ed inutile che si ostina a voler cantare a tutti i costi. Io, nel cd, la saltavo sempre.
Ma le due ore sono volate ed era già ora di Angels.
Una pelle d'oca che mi deve quasi ancora passare.
Alla fine sembrava che non volesse più andarsene, ci ha fatto cantare quasi tutta la canzone di nuovo.
E' stato fantastico.
Lo so, sono ripetitiva e forse esagerata, ma sono passati due giorni e sono ancora esaltatissima.
Beh, sono entrata nei trenta col botto.
E, a dire il vero, me lo sono meritato.
TANTI AUGURI A ME.
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