All’apice della sua carriera, dopo la nomination agli Oscar per l’interpretazione di Johnny Cash in Walk The Line – Quando l’amore brucia l’anima, l’attore Joaquin Phoenix fa un annuncio shock: “Mi ritiro dal mondo del cinema, non reciterò più”. La notizia fa il giro del mondo, c’è chi avanza l’ipotesi che si tratti di una burla, chi pensa si sia fumato il cervello. La prima tesi si rivelerà la più esatta, sebbene pure la seconda potrebbe avere inciso in qualche modo nell'intraprendere questo folle progetto.Joaquin Phoenix si è infatti buttato in un atto di recitazione estremo, cancellando in pratica la sua vita e la sua carriera per diventare una sorta di versione parallela di se stesso, per trasformarsi in un Joaquin Phoenix stronzo, sbruffone, la classica star di Hollywood che ha perso la testa e vuole gettarsi in una cosa nuova e del tutto inattesa: diventare una stella dell’hip-hop.
A riprendere questa metamorfosi c’è il cognato Casey Affleck (sposato con Summer Phoenix), conosciuto sul set di Da morire di Gus Van Sant (quello con una Nicole Kidman over the top). Affleck jr. segue passo passo l'amico mentre distrugge tutto ciò che ha creato come attore, presentandosi strafatto, scontroso e in pessima forma alle interviste per quello che è annunciato come il suo ultimo film, Two Lovers, e andando al David Letterman Show con una barbona da homeless e senza quasi spiccicar parola, tanto che Letterman lo saluta dicendo: “Grazie per non essere stato con noi stasera”.
Ma come se la cava JP nella inedita veste da rapper? Naturalmente è ridicolo, prova a farsi produrre da Diddy (o Puff Daddy, se preferite) senza riuscirci, ha un look totalmente anti hip-hop, fa qualche esibizione freestyle come Eminem in 8 Mile solo che i risultati non sono esattamente gli stessi. In pratica un suicidio mediatico, il suo. Ma tutto fa parte dei piani del documentario, come è stato svelato di recente e come d’altra parte era ampiamente prevedibile.
(Canzone cult: “I’m Still Here”, Joaquin Phoenix)
Il disvelamento