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I materiali dell’opera artistica: “comunicare” attraverso il medium artistico

Creato il 11 febbraio 2012 da Gabrella
I materiali dell’opera artistica: “comunicare” attraverso il medium artistico
Inogni esplorazione artistica e creativa, i mezzi operativi sono un datofondamentale. Nel campo pittorico, l’utilizzo delle diverse tipologie di coloriinfonde al gesto creativo specifiche potenzialità energetiche oltre chetecniche.Lascelta del materiale utilizzato consente, poi, a sua volta importanti considerazioni. Inun setting di ArtCounseling questa scelta va lasciata al cliente, a meno chesussistano importanti motivi che giustifichino la decisioni di offrirgli undeterminato stimolo.  La libera sceltaha, infatti, un rilevante significato legato alla personalità del cliente o aldisagio che sta attraversando in quel momento e ci può dare importantiindicazioni su come procedere nel lavoro.Nonè assolutamente indifferente se qualcuno utilizza i pastelli oppure le cere o igessi, le tempere, i colori digitali o l’acquerello. Sulla base delleesperienze, dove naturalmente le eccezioni confermano la regola, si può direche, in genere, la scelta del materiale utilizzato per la rappresentazione èpilotata dall’inconscio e, proprio in quanto non è casuale, meritaun’attenzione particolare.Sequalcuno è tagliato fuori dai suoi ambiti emozionali, si può dire che viveesclusivamente “nella sua testa”, e quindi probabilmente eviterà i coloriorientandosi spontaneamente verso la matita.Ildisegno eseguito con la matita su u foglio può essere facilmente cancellato, èquindi poco impegnativo. Prima di tutto il segno può essere tracciato in modopallido e sottile sul foglio; inoltre, anche se con la matita si possonorealizzare delle ombreggiature, il suo carattere resta tuttavia, sempre quellodel tratto, che ben si presta a contenere qualcosa nei suoi contorni. Da cuipossiamo dire che la matita esprime in genere una qualità astratta,teorizzante, è grigia o, in ogni caso, nerastra.Perpoter comunicare con la matita un’emozione profonda è necessario possedere unacapacità artistica superiore alla media, oppure una carica di energia che lasciun segno nel disegno, definendolo, il che, come le persone che preferisconoquesto mezzo, nella maggior parte dei casi è reso impossibile a causa diristagni e blocchi emotivi.Inrealtà, la parsimonia con la quale questi individui delineano soltanto icontorni delle cose non origina da una volontà di ridurre tutto all’essenziale,bensì da un “non poter dare” o “non voler dare”, da una paura che trattienel’azione e che limita il darsi e l’impegnarsi.Sesi utilizza una matita colorata, èchiaro che le linee sono colorate e quindi anche più intrise di emozioni.Tuttavia questo sentimento è piuttosto rigido e freddo. Il colore dei pastelliè secco e duro, il tratto è sottile, la mescolanza delle tinte è problematica:solo l’applicazione ripetuta riesce a scaldare e ad amalgamare i colori.Passiamoai pastelli a cera , essi vengonostesi sul foglio con stratificazioni che formano una patina secca, compatta evariamente lucida. I colori non si mescolano con facilità; le sfumature,spesso, sono imprecise e mostrano una certa rigidità. L’applicazione deipastelli a cera richiede forza e intensità, cosa che ben asseconda la lorocaratteristica catartica e liberatoria. Essi sono particolarmente apprezzatidai bambini, che li utilizzano per sfogare, istintivamente, tensioni econflitti. Il tratto è approssimativo e schematico, e proprio questaimpossibilità di definizione consente l’esplorazione dei contenuti emotivisenza l’intervento critico della mente. Le tinte generalmente forti eimperative.L’utilizzodei gessi e dei pastelli a olio, al contrario,consente di esprimere sentimenti saturi, morbidi, densi. Essi sono mezzi chescorrono sul foglio con facilità, unendosi volentieri gli uni agli altri. Laloro stesura è confortevole, il tratto è indefinibile ed emozionante. Ciaiutano a prendere coscienza delle profondità delle nostre emozioni,favoriscono la distensione e fluidificano il piano emotivo facendoci rifletteresull’effettiva disponibilità che abbiamo verso noi stessi. Lavorando con questotipo di colori, si entra facilmente in uno spazio di intimità, in cui possiamocomprendere la vera natura dei nostri bisogni, trovando la necessariamorbidezza per viverli con intensità.Conle tempere introduciamo un mediumtra noi e il foglio: il pennello. Quando usiamo dei pastelli, di qualsiasi tipoessi siano, abbiamo il colore in mano e agiamo direttamente in modo istintivo.Invece, quando usiamo il pennello, solo la punta è imbevuta nel colore, e vi ècomunque una distanza dalla mano. Questa distanza ci rende virtualmentetestimoni e responsabili dell’azione. Tenendo il pennello in mano,improvvisamente diventiamo coscienti che l’opera richiede l’intima volontà dicrearla, la piena responsabilità e ispirazione in ogni atto. Le tempere hannouna loro sobrietà, sono duttili e vigorose usandole possiamo imparare aprenderci la responsabilità delle nostre azioni e del nostro destino,affinandoci nel trovare soluzioni inaspettate e nuovi percorsi.Illavoro con gli acquerelli consentedi lasciar trasparire le nuance più nascoste dell’animo. Negli acquerelli l’acquaè maestra, essa è materia misteriosa, fluida e incolore e rappresenta l’invisibileflusso della vita che scorre in ogni cosa.Nellapittura ad acquerello è propriamente l’acqua che la fa da padrona: prendendo ilcolore muove la propria danza, tracciando fluorescenze cromatiche eimprevedibili incantesimi. Con questo strumento è difficile imporre la propriavolontà bensì è necessario imparare ad assecondarlo  e a sedurlo. Chi è abituato a forzare ladirezione della sua vita (con l’amara delusione che spesso ne deriva) ha moltoda imparare dall’acquerello. Esso insegna il “lasciarsi andare” che nonsignifica passività, ma una preziosa qualità di rilassata presenza, colma diattenzione e comprensione.Mentrei colori ad acqua sono utili per lasciarsi fluire svelando i luoghi piùdelicati e impalpabili della nostra anima, i colori ad olio sono fortemente corporei, ricchi di sostanze ecapaci di spessore. Con essi si può rappresentare tutto e tutto rimescolare.Asciugano lentamente e sono difficili da maneggiare. Hanno personalità forti ediverse, che a volte si amano e a volte si combattono sulla tela, così comeaccade nel gioco della vita. Il lavoro che impasta e stende i colori ad olio,scende in profondità nelle emozioni; in qualche modo il colore ad olio assorbee contagia con una sorta di osmosi creativa che fa essere un tutt’uno con l’opera.Eper ultimo vediamo i colori acrilici;la pittura con questo tipo di colori è la più “asciutta” tra quelle a pennello.La stesura dei colori risulta omogenea e compatta. Ogni tinta ha la facoltà diricoprire, è una pittura che è capace di razionalità e di precisionedescrittiva. Proprio in questa sua nitidezza si esprime una forte spinta allasintesi, un voler vedere chiaro. I colori acrilici si sposano bene al gestovolitivo che scaturisce dal processo di individuazione, capace di affermare odi negare ma forse non acora pronto  aemozioni profonde in cui lasciare che l’Io si diluisca nello stupore.

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