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Nella stessa epoca viene fondata Copan, nell'odierno Honduras, e per opera degli Itza, Chich'en Itzà nello Yucatàn. Tra il 534 e il 633 vengono fondate altre nuove città, alcune delle quali si trovano al centro del dominio maya e le altre in località periferiche; e, infine, tra il 730 e il 790, cioè in poco più di un cinquatennio, i Maya edificano ancora ben quattordici città.
Dopo questo periodo la loro espansione si arresta, e si ha anzi l'impressione che, a partire dall'830, molte città vengono abbandonate. Le cause che costrinsero i Maya a lasciare le proprie terre sono ancora sconosciute. Si sono fatte molte ipotesi, fra le quali una sola può essere esclusa con sicurezza: quella che ignote popolazioni, più bellicose dei Maya, fossero improvvisamente comparse sul loro territorio costringendoli a fuggire. Le ipotesi più attendibili sono: che il terreno, sfruttato così irrazionalmente col sistema del "ray", fosse diventato incoltivabile, o che lo scoppio di improvvise epidemie (forse malaria) avesse spinto i Maya verso regioni più salubri. Ma ciò che più meraviglia è il fatto che nel X secolo tutte le città del Vecchio Impero, anche quelle periferiche sono deserte: infatti, nessuna delle stele commemorative quivi rinvenute ci parla di episodi avvenuti negli anni compresi in questo secolo.
Finisce così il cosiddetto "Vecchio Impero Maya"; ma, dopo un periodo oscuro, che gli studiosi riescono a malapena a ricostruire, ha inizio una nuova fioritura, che viene chiamata "Rinascenza Maya" o "Nuovo Impero Maya". Il centro di questa nuova civiltà si sposta dal Guatemala allo Yucatan: qui, infatti, pare che convenissero i fuggiaschi maya appartenenti al ceto sociale più evoluto, mentre la maggior parte della popolazione minuta, formata dagli agricoltori, sembra essersi fermata attorno alle foreste di Quiriguà. In poco tempo Chich'en Itzà e altre città preesistenti vengono ripopolate, mentre numerosi centri vengono fondati di nuovo.
A questo punto però la storia dei Maya sembra fondersi con quella di un altro popolo, assai più bellicoso e avvezzo più alle armi che alle arti della pace: gli Uto-Aztechi. Già da molti secoli nello Yucatan si erano stabiliti i Tulul-Xiu, della famiglia uto-azteca, i quali avevano fondato l'importate centro di Uxmal. Approfittando della momentanea debolezza dei Maya, Uxmal tenta di espandersi ulteriormente sul territori, quando, intorno al 940, compaiono nello Yucatan i Toltechi. Anch'essi sono Uto-Aztechi e provengono dalla Valle del Messico, e Quetzalcoalt, chiamato dai Maya Kukulkan, è il loro capo. Grazie alla saggezza di questo condottiero che alla sua morte, verrà poi divinizzato, l'impeto dei Tutul-Xiu può essere momentaneamente frenato, tanto che la maggior parte degli abitanti di Uxmal si rifugia a Tihoo.
I Maya, avuto l'appoggio dei nuovi venuti, sono in grado di ricostruire le proprie città. La protezione di Quetzalcoalt si esplica soprattutto con la fondazione di Mayapàn: questa città, dove si mescolano abitanti toltechi e maya, terrà testa per quattro secoli a Uxmal; essa è governata da una famiglia maya, quella dei Cocom, preposta al potere dallo stesso Kukulkan
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