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I meccanismi dell’umorismo

Da Anna
Che cosa succede nella mente di una persona che legge una barzelletta?
Se la barzelletta è considerata come un insieme di informazioni, in che modo la persona le recepisce e come le tratta?
Come funziona il software mentale che elabora l’umorismo? C’è soprattutto un concetto che si è rivelato cruciale per interrogativi di questo tipo, ed è quello di "incongruità".
Nel linguaggio comune si dice "incongruo" qualcosa di strano, insolito, privo di coerenza ecc. Occorre però andare al di là dei significato d’uso corrente, intuitivo ma anche generico.
In che cosa consiste dunque e come si forma un’incongruità? Bisogna prenderla alla lontana, risalire ai principi del conoscere. Partiamo da un esempio. Le conoscenze dirette e indirette che abbiamo avuto sulla neve ci hanno formato un’idea di dove e quando cade. Il che comporta anche un’aspettativa circa dove e quando è "normale" che la neve cada.
Quest’idea corrisponde a quello che gli addetti ai lavori chiamano "modello cognitivo" (o anche "struttura" o "set mentale"), che costituisce una sintesi delle esperienze passate e diventa termine di confronto per le informazioni in arrivo. Quando si riceve un’informazione che è difforme dal modello cognitivo si ha il caso di una percezione d’incongruità.
Una nevicata a Taormina d’agosto, per esempio, è una cosa decisamente strana. Nei nostri termini, diciamo che è un evento difforme dal modello cognitivo. E un fatto che viene percepito come incongruo, insomma un cavolo a merenda.
L’esempio suggerisce anche come i ‘incongruità non abbia a che fare solo con l’umorismo: ha un’estensione che riguarda tutte le situazioni in cui si verifica una discrepanza tra informazioni in arrivo e modello cognitivo, tra evento effettivo ed evento atteso.
In un esperimento era stata per esempio costruita un’incongruità impiegando delle carte da gioco in cui a un certo punto il giocatore si trovava in mano un asso di cuori nero.
Un altro bicchiere blu esempio per illustrare l‘incongruità. L’esempio è la frase appena letta.
Il lettore non frettoloso ha notato che la collocazione delle parole "bicchiere blu" non risponde a un modello linguistico di frase sensata. E se ha avuto una sensazione di stranezza (che c’entra "bicchiere blu"?) vuoi dire che ha appena sperimentato la percezione di un’incongruità. ["Bicchiere blu" è dovuto a Enrico Forabosco, comunicazione personale. N. d. A.]

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