Il crollo degli investimenti pubblicitari nella maggior parte delle nazioni del sud Europa, Italia compresa, unitamente al forte calo delle vendite per quanto riguarda la carta stampata, richiedono la ricerca di nuove forme di ricavo, l’abbandono del tradizionale binomio basato su vendite e raccolta pubblicitaria che non basta più.
Se molti nei mesi scorsi hanno iniziato a sperimentare, attraverso applicazioni di realtà aumentata, la possibilità di effettuare degli acquisti direttamente dai, sui, giornali come fonte supplementare di guadagno, in Spagna alcuni media su buttano sul gaming online, sulle scommesse.
Antena 3, gruppo radio-televisivo di rilevanza nazionale, Mediaset España, controllata dalla nostrana Mediaset e da Prisa, il gruppo editoriale che tra gli altri detiene «El Pais», e Unidad Editorial, gruppo editoriale che è di proprietà di RCS e che è causa di grandi problemi per l’editore di via Solferino, a giungo dell’anno scorso hanno ottenuto le necessarie licenze da parte dello Stato Spagnolo per operare nel settore delle scommesse online.
A fine 2012 «Marca», il principale quotidiano sportivo spagnolo, di proprietà appunto di Unidad Editorial, ha annunciato la nascita di Marca Apuestas sito web di scommesse sportive.
Accordo che il direttore generale del giornale sportivo, Nicola Speroni, ha definito un importante passo per il futuro digitale del quotidiano e Unidad Editorial da tempo organizza delle conferenze sulle opportunità dell’ e-commerce e dell’ m-commerce.
Nei giorni scorsi è partita la campagna di promozione di Marca Apuestas con un video collocato su YouTube, preambolo sicuramente di una campagna pubblicitaria che coinvolgerà altri media.
Che il gaming online sia un segmento in fortissima espansione e che possa generare ricavi interessanti è fuori discussione, credo, ma resto perplesso sulle ricadute sull’immagine dei media che scegliessero di seguire questa strada. Molto meglio valorizzare i newsbrand in un altro modo a mio avviso.