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I mezzi per una rivoluzione

Creato il 28 dicembre 2011 da Alessandrodecet
I MEZZI PER UNA RIVOLUZIONE
Il 2012,l'anno attribuito da molti come quello della fine del mondo ecc è finalmente alle porte.
IL pessimismo patologico,quello che personalmente vedo come un virus nel pensiero generale della nostra società,alla pari con il cospirazionismo e il complottismo,per non parlare di chi attribuisce a noi la colpa di cambiamenti climatici che non hanno a nulla a che fare con le nostre attività,oppure di chi accusa il genere umano di essere un virus per il nostro pianeta dicendo che lo stiamo sovrapopolando e distruggendo a mio parere si tratta solo di personaggi della stessa barca.
Ma c'è di più,questa qui sotto è una vera e propria manipolatrice ad arte.
I MEZZI PER UNA RIVOLUZIONE
Non c'è un solo media che parli in senso positivo,tutti a riportare solo il senso negativo della vita dai ragazzi scomparsi,alle ragazze stuprate da stranieri,agli omicidi,all'allarmismo del cosidetto Riscaldamento Globale con tanto dell'immagine delle industrie che emettono fumi nocivi e i ghiacciai che crollano in mare(un fattore del tutto naturale dato che i ghiacciai avanzando prima o poi crollano in mare formando iceberg) ecc.
Con la tv si possono sviare le masse a far credere quello che si vuole.
E gli Italiani?
I MEZZI PER UNA RIVOLUZIONE
Si afferma tanto di crisi ovunque,un fatto innegabile che esista.
Ma ricordate queste parole?
"L’Italia è un paese benestante. I ristoranti sono pieni, sugli aerei non si riesce a trovare posto, nei posti di vacanza è tutto pieno. Non mi sembra che in Italia si vedano cose che somiglino a una forte crisi». "
Ricordiamoci che Berlusconi è un'imprenditore televisivo quindi sa benissimo in questo campo che la crisi prima di tutto l'hanno accentuata i media e i telegiornali,e non è tutto,la psicologia della popolazione è influenzata direttamente da tutto ciò,dopotutto leggiamo i giornali nei bar ogni giorno e ascoltiamo il tg sia a pranzo che a cena.
La gente con la paura "crisi" ha cominciato a spendere meno,e la crisi a questo punto si è fatta sentire sempre di più e allo stesso tempo si è accentuata.
E questa situazione attuale nel 2011 non è altro che il risultato.
Non è tutto.
Leggete qui che note di vero pessimismo patologico.
"l consenso e' quasi unanime, anche tra i principali economisti ortodossi per quanto riguarda l'economia mondiale. Anche se, le loro previsioni sottovalutano la portata e la profondità della crisi, ci sono ottime ragioni per credere che a partire dal 2012 , ci sara' un declino più ripido di quello che è stato sperimentato durante la Grande Recessione del 2008 - 2009. Con meno risorse, più debito ed un aumento delle resistenze popolari di farsi carico della crisi per salvare il sistema capitalistico, i governi non possono salvare il sistema. "
Secondo me tirare a certe conclusioni ancor prima dell'inizio anno è semplicemente ridicolo per non dire da fessi,e non me ne vergogno a dirlo potendo tirare su l'ira di alcune persone.
Annunciare il declino prima del suo arrivo è come urlare "sto annegando" camminando tranquillamente in un torrente..con la paura di annegare.
Cosa si può fare?
Leggete qui:
"Recentemente la rivolta in Tunisia si è conclusa con la fuga del tiranno Ben Alì, così democratico per l’occidente fino all’altroieri e alunno esemplare del Fondo monetario internazionale.
Tuttavia, un’altra “rivoluzione” che ormai è in corso da due anni è stata completamente taciuta e nascosta dai media mainstream internazionali ed europei.
È accaduto nella stessa Europa, in un paese con la democrazia probabilmente più antica del mondo, le cui origini vanno indietro all’anno 930 e che ha occupato il primo posto nel rapporto del ONU sull’indice dello sviluppo umano di 2007/2008. Indovinate di quale paese si tratta? Siamo sicuri che la maggioranza non ne ha idea.
Si tratta dell’Islanda, dove si è fatto dapprima dimettere il governo in carica al completo, poi si è passato alla nazionalizzazione delle principali banche, infine si è deciso di non pagare i debiti che queste avevano contratto con la Gran Bretagna e l’Olanda a causa della loro ignobile
politica finanziaria; infine si è passati alla costituzione di un’assemblea popolare per riscrivere la propria costituzione.
Tutto questo avviene attraverso una vera e propria rivoluzione, seppur senza spargimenti di sangue ma semplicemente a colpi di casseruole, con le proteste e le urla in piazza e con lanci di uova, una rivoluzione contro il potere politico-finanziario neoliberista che aveva condotto il paese nella grave crisi finanziaria.
Non se ne è parlato dalle nostre parti, se non molto superficialmente, a differenza delle rivolte in altre latitudini discorsive (la Sicilia meridionale è più a sud di Tripoli, eppure la remota Islanda, più vicina al polo nord che all’Italia è percepita come parte della “Moderna” Europa).
Il motivo è semplicemente il terrore, per lor signori, democratici o conservatori che siano, della riproducibilità e l’estensione di quelle lotte.
Che cosa accadrebbe se il resto dei cittadini europei seguisse l’esempio islandese?"

Premetto che non sono ne un comunista ne tanto meno di alcun partito politico.
Mi rivolgo in particolare all'Italia,ma anche l'Europa dovrebbe seguire l'esempio Islandese.
Vogliamo cambiare o dobbiamo continuare a farci mangiare la pastasciutta sulla testa?
Abbiamo cominciato con il pseudogoverno Prodi(senza offendere i suoi sostenitori)che ancor prima della crisi ha cominciato a darci tasse su tasse,ma nulla che fosse concreto per l'Italia,eppure è stato eletto perchè si era stufi di Berlusconi;torna al potere Berlusconi dopo la caduta di Prodi,e dopo la storia del Bunga Bunga e tanti altri scandali,anch'esso crolla;2 governi caduti consecutivamente..e dopo la caduta di Berlusconi arriva dal nulla Mario Monti,non eletto ma per un governo tecnico,e ora arriva un'altra stangata di tasse ad un'Italia già in crisi per conto proprio."Gli Italiani capiranno!"afferma Monti.
Certo che lo faranno,ma piuttosto che capire stanno SOPPORTANDO l'ennesima manovra di chi sembra più volto a tassare e salvare le banche che creare nuovi posti di lavoro e cercare di creare una crescita per l'Italia.
Chi c'è ora in Grecia al potere per salvare le banche?
"Ex governatore della Banca centrale greca ed ex numero due alla banca centrale europea, Lucas Papademos,"
Si legga ora qui sotto.
La Grecia e' alla fame, e l'Unione Europea regala 2mila miliardi alle banche
Come definire il regalo di 2 mila miliardi di euro che la Banca Centrale europea ha fatto a tutte
le banche dell’eurozona? Una vergogna? Un’ingiustizia? Una cosa necessaria?
Io personalmente, ma il mio giudizio vale poco, penso si tratti di una profonda ingiustizia e di un’immensa vergogna che da valore a quel luogo comune secondo il quale il mondo è in mano alle banche. È un’affermazione che si sente nei bar, per strada, quasi mai in TV o nei grandi media; se ne parla con un tono di quasi rassegnazione e di sconfitta. Sconfitta per la democrazia e per una politica in grado di dare risposte ai cittadini e non alle banche.

Non c'è che dire..
Vogliamo che l'Italia faccia questa fine?
Non penso..ma se si basta continuare a non reagire e sbavare davanti alla tv..
In caso contrario l'Islanda ci ha dato un'esempio di quello che la volontà popolare può fare e agire è l'unico modo per cambiare le cose.
Lo ieri di loro,il domani nostro.
I soldi dello Stato sembrano mancare per noi..ma per loro?
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