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I miei lettori non hanno dubbi: sì alla consulenza, ma non per forza con un medico

Creato il 13 gennaio 2011 da Emmecola

Chiudo il mio secondo sondaggio dopo aver ricevuto 53 risposte: un po’ poco per ritenere i risultati molto significativi o rappresentativi dell’intera popolazione italiana. Tuttavia, qualche considerazione penso la si possa fare comunque. Vi avevo chiesto un’opinione sulla necessità o meno di una consulenza genetica con un medico nel momento in cui si fa un test genetico. Credo sia un argomento abbastanza importante, perché da una parte c’è chi pensa che poter conoscere da soli il proprio genoma sia un diritto di ciascuno di noi, dall’altra c’è la classe medica che invece mette in guardia dalla genetica fai-da-te e dai test acquistati su internet, invitando piuttosto ad eseguire queste analisi tramite i professionisti del settore sanitario. Come sempre, ritengo che l’opinione che conta di più sia quella della gente che quei test poi li fa: cosa hanno risposto dunque i lettori di myGenomiX? Ecco i risultati.

I miei lettori non hanno dubbi: sì alla consulenza, ma non per forza con un medico

Chi considera necessaria la consulenza genetica con un esperto, anche non medico, è la maggioranza dei partecipanti: sono praticamente il doppio di coloro che invece vorrebbero parlare unicamente con un medico. Seguono poi i sostenitori della genomica fai-da-te, che vogliono leggere cosa c’è scritto nel proprio DNA senza sottoporsi a un colloquio con un professionista. Agli ultimi posti si trovano coloro che vorrebbero parlare con qualcuno soltanto nei casi più gravi, come test genetici per l’Alzheimer o per il cancro. Ora proviamo a giocare un po’ con i dati, facendo qualche accorpamento di percentuali, e riformuliamo la domanda scindendola in due: i risultati che emergono, già intuibili dal primo grafico, sono ancora più lampanti.

I miei lettori non hanno dubbi: sì alla consulenza, ma non per forza con un medico

I miei lettori non hanno dubbi: sì alla consulenza, ma non per forza con un medico

Gli istogrammi parlano da soli. Ci sono due conclusioni che si possono trarre da questo sondaggio (che pure ha i suoi limiti considerata la dimensione del campione). La prima è che il colloquio con una persona esperta è fondamentale per coloro che leggono il mio blog. A differenza degli americani, intraprendenti, curiosi, sempre pronti a correre dietro all’ultima novità e forse anche più abituati a spendere dei soldi per la propria salute, gli italiani appaiono più cauti. Sanno che la genetica è una cosa seria che può dare informazioni utili solo se le si cerca insieme a una persona esperta, un professionista che sa tirare fuori il massimo da quelle A, C, G e T. Non si tratta della moda del momento né di un gioco, insomma. Almeno questa è la mia interpretazione. La seconda indicazione che emerge è una notevole apertura mentale per quanto riguarda il professionista più adatto con cui discutere di genetica: probabilmente i miei lettori sono consapevoli che la questione dei test genetici è complessa, si parla di tecnologia, di statistica, di biologia. Non solo di medicina. Ecco perché la figura del medico non è l’unica che viene presa in considerazione: sono molte di più le persone che vorrebbero un esperto, non per forza un laureato in medicina. Non credo che non ci si fidi della classe medica, anche se forse la motivazione per qualcuno potrebbe anche essere questa. Certo è che, se i risultati fossero confermati da numeri più significativi, i medici dovrebbero fare un passo indietro e ammettere che, quando si parla di DNA, non sono gli unici competenti. Cari dottori, avete già un sacco di lavoro da fare, perché intestardirvi anche su ereditabilità, interazioni geni-ambiente e analisi statistiche?



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