In questi giorni abbiamo letto “Momenti di trascurabile felicità” di Francesco Piccolo e ci è piaciuto.
Questi sono alcuni dei suoi. “Ricordarsi esattamente dove eravamo mentre leggevamo un libro. Vagare di notte per la città vuota in una particolare e perfetta settimana d’agosto. Salire sul treno e sperare di trovare qualcuno al proprio posto. Il sollievo di poter stare seduti mentre gli altri si avventano su un buffet, perchè un amico si è offerto di andarci a prendere qualcosa. Accompagnare al bancomat qualcuno che si conosce da una vita e non sentirsi obbligati a fare un passo indietro”. “Tutte le persone che non sono belle, o che sono brutte, poi quando le conosci diventano più belle, sempre”. “L’inizio dei film porno, quando sono vestiti e non si conoscono”. “Quando il cameriere torna al tavolo con la bottiglia di vino che abbiamo scelto, stappa la bottiglia, annusa il tappo, e poi guarda tutti i presenti per scegliere chi debba assaggiare il vino. E non sceglie me”. “Bere direttamente dalla bottiglia perchè l’acqua sta finendo, e se qualcuno mi guarda schifato, dire: -Ma stava finendo!” “Mi piacciono molto le persone che dicono di un posto: -E’ lontano- anche quando è vicino.”
E questi sono alcuni dei miei. “Quando apro la porta di casa, dopo avere accompagnato i figli a scuola, e sento ancora gli aromi del caffè, la radio accesa e vedere la tavola con sopra il bricco del latte, le marmellate, le fette biscottate. Addormentarmi sul divano mentre tutti stanno vedendo un cartone che a me non piace. Leggere a letto. Ascoltare i Chemical Brothers quando non c’è nessuno così che a tutto volume ballo e mi scateno.”
“Tutte le volte che le cene finiscono e rimangono sul tavolo gli avanzi nei piatti, le bottiglie vuote e incominciate, i tovaglioli stropicciati, le bucce delle noci, i bicchieri da finire e si sta a chiacchierare facendo finta di non pensare a tutte le cose da mettere a posto dopo quando gli amici sono andati via”.
“I film visti la sera con Woody, e pure ridere vedendo i programmi scemi di tanto in tanto. Girare per casa quando tutti dormono, fare il giro delle luci e rimettere a posto un gioco o un giornale rimasto in giro. Mi piacciono i Red hot Chili Peppers, sempre; anche quando fanno brutte canzoni. Stirare la sera. Che poi è il momento per ascoltare in santa pace cd di musica classica. Quando gioco”.
“Quando viaggiamo tutti e cinque e in macchina cantiamo ‘Pedro’, ‘Tanti Auguri’, ‘Che Dolor’, ‘Bobo Step’ a squarciagola’. Woody quando sente la primavera e vede per prima l’arrivo delle rondini. I cartoni animati e la fantascienza quando sono superlativi; sottolineare i libri e perdere tempo in libreria. Arrivare in anticipo agli appuntamenti e godermi il posto, girare nei paraggi mentre aspetto. La domenica quando piove e si decide per un vecchio film con James Stewart, Cary Grant o Audrey Hepburn”.
“Certi pomeriggi a dormicchiare perchè non mi piaceva farlo prima. Trovare parcheggio subito e sotto casa. Quando mi ostino a finire un libro che non mi piace. Ritrovare un segnalibro dentro un libro letto tanto tempo fa. La pizza bianca e i supplì a Roma. Quando mi sveglio la notte e scopro che posso dormire ancora chissà quanto”.
“Mi piace guardare le mamme all’uscita della scuola. Mi piacciono tutte: con le scarpe da ginnastica e più di tutte quelle che portano la salopette che ormai sono poche. I volti trafelati quasi paonazzi, un pò stanchi e senza trucco. Mi piacciono le borse, gli zaini, le tracolle; quando metto il Montgomery o le giacche, gli Shetland e le camice con i quadrettoni: quando insomma mi sento di un altro tempo e anche gli altri lo pensano”.
“Il tennis alla tv, gli scambi lunghi e i punti sofferti e quando l’esito è incerto e si capisce che la partita non terminerà tanto presto, ma può durare ore. Vedere i carrelli della spesa degli altri e il caffè delle 10 quando sono in casa. Avere il vassoio pieno da Mc Donald pur sapendo la nausea che ti prende dopo”.
“Quando aspetto alla stazione e gironzolo guardando tutti quelli che passano, partono o arrivano; avevo sempre sperato che a scuola mi dessero un tema sul mio luogo preferito così avrei potuto parlare di questo posto fantastico. Il primo sorso di Coca-Cola che solletica la gola e fa lacrimare gli occhi, come da bambini. Perdermi tutti quegli eventi che nessuno perde e che sono imperdibili. Il tip-tap della tastiera”.
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