Magazine Diario personale
UN ALTRO MIO VECCHIO RACCONTO DEL CAMPO CHE MI METTE,TUTTORA,UN PO' DI NOSTALGIAAndando a ripescare nella memoria la mia prima volta nel campo tunero,postata nella vecchia Cubapratica,mi vengono in mente alcune considerazioni sul nostro approcciarsi a situazioni distanti da quelle classiche del turista a Cuba.
Ma attenzione,come gia' dissi all'epoca non si tratta della "vera Cuba", come sostiene chi magari per aver condiviso una comida in una casa cubana si sente oramai ineluttabilmente figlio della isla,ma semplicemente di un aspetto di essa.
Anche il turismo e il mondo che lo circonda e' parte della vera Cuba,ne' e' un aspetto a noi piu' vicino ma sicuramente importante non soltanto per l'economia ma anche per la cultura di Cuba e dei cubani,perche' comunque conoscere gente che viene da un altro mondo ha aiutato quel popolo ad aprire un po' gli occhi e a non bersi le tante,quotidiane menzogne che gli propinano.
Pero' una o piu' giornate al campo cubano non sono sempre e necessariamente una passeggiata,occorre molta capacita' di adattamento e avere la mente un tantino aperta.
Si tratta di ripiombare nell'Italia degli anni 50,quella che ci raccontavano i nostri genitori e i nostri nonni.
Io sono del parere che un esperienza simile va fatta in un contesto di vacanza lunga,se si sta' un mese allora un paio di giorni in culo al mondo ci possono stare,per chi invece ha una settimana o due meglio godersi la spiaggia,la disco e la gnocca.
Al campo i ritmi,gia' notevolmente alla moviola rispetto ai nostri,rallentano ancora e ti puo' capitare di stare 2 ore sotto un porticato o nella piazza di un paesino semideserto parlando di tutto e di niente.
Occorre sapere che possibilemte si puo' essere il solo straniero nel raggio di 100 km,che la piu' vicina tienda,un buco dove nonn c'e' un cazzo e' a km,che berti una tucola puo' diventare un impresa e le aspirine sono cose da fantascenza.
Quindi molti diranno...."ma chi me lo fa fare?" e magari hanno pure ragione.
La gnocca...mah...quella c'e' come in tutta l'isola....sicuramente meno sgamate ma anche meno.....abile....non sono regole generali ma spesso capita cosi'.
Ognuno,se si sceglie di passare qualche giorno in questo modo ha il diritto di dare alla cosa una propria valenza,la mia.....e' forse la ricerca della semplicita'.
Ricordo la prima volta a Vivienda col mago,si andava a trovare un amico suo,il paese era piccolo e le strade en candela,la civilta' me l'ero lasciata alle spalle uscendo da Tunas e parlo di Tunas....non dell'Avana,ed ero incuriosito da quello a cui andavo incontro.
Conosco l'amico del Mago,ne avevo parlato,Orlandito,un tipo tracagnotto,ex judoka....dalla parlata velocissima e dalla simpatia trascinante.
Siamo subito andati a casa sua,ho conosciut la madre,il padre,la sorella con la sua figlioletta diversamente abile.
Oramai,dopo anni,mi accorgo quando esiste un interesse da parte della gente nei miei confronti,parlo di quell'evidente calcolo sui benefici del fatto di avere uno yuma a casa,bene quella volta non ho colto nessuno di quei segnali,vivevano in una specie ci condominio con casettine a 2 piani una accanto all'altra e hanno diviso con me quel poco che avevano in frigo.
Un televisore Panda,una vecchia gravadora,una casa piccola ma pulita e il sorriso di chi sa cos'e' l'ospitalita'.
Il padre era un reduce dall'Angola e mi racconto' una marea di storie credo felice di avere un nuovo pubblico a cui narrare una volta di piu' le gesta di quegli anni.
Poi prima di uscire un abbraccio da parte di tutta la famiglia a questo rubio sconosciuto e la promessa,poi mantenuta,di rivederci.
Con Orlandito,il Mago e un altro ragazzo siamo andati in piazza nel paese,era buio,ho chiesto dove si potesse bere qualcosa,volevo in qualche modo sdebitarmi di tanta cortesia e siamo finiti nell'unico cazzo di posto dove in quel paese si puo' bere qualcosa,una specie di terrazza dove avevano solo una di quelle terrificanti marche di ron che bevono loro,quello nelle bottiglie di plastica,roba che se lo mandi giu' ti rovina le budella.
Abbiamo deciso di tornare a casa di Orlandito per bere le bottiglie(credo fra tutte e due di aver speso un cuc e mezzo,piu' o meno) ma prima,sapendo del nostro arrivo quel guajiro bandolero aveva organizzato il movimento,cosi' siamo passati a prendere 3 fanciulle amiche sue.
Mi tocco' una nera come la notte piu' nera,carina ma un tamagno di mandinga che togliti.....ero in un periodo petrolero e credo che il mago abbia dato qualche indicazione....
Poi in 6,tutti sul carro,tornammo a casa e ....vabbe' il resto e' intuibile.
Dico solo che il materasso era cosi' lercio che aveva una vita propria.......pulsava....
All'alba rientrammo a Tunas dopo una nottata fra le piu' belle di questi tanti anni cubani.
Ripeto non tutti saprebbero adattarsi a cio',per molti potrebbe anche risultare noioso passare il tempo in questo modo,ed e' una delle ragioni per cui non coinvolgo mai nessuo nelle mie zingarate al campo,non voglio essere responsabile di una serata o un giorno che puo' non venire gradito,viaggiare solo regala anche di questi vantaggi,sei padrone del tuo tempo senza dover rendere mai conto a nessuno o doverti piegare a compromessi non sempre vantaggiosi.
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