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i migliori dell'anno (o giù di lì)

Creato il 02 gennaio 2012 da Omar
i migliori dell'anno (o giù di lì) Giusto per tramandare un appuntamento che accompagna questo blog dalla sua nascita: la classifica dei migliori libri dell'anno appena lasciato alle spalle (cioè quelli letti dal titolare tra i libri usciti nel 2011: posizione di per sé parziale, arbitraria e contestabile, ma si fa per giocare!!!). Cominciamo con La strada del male (Elliot), firmato dal nuovo mito letterario Donald Ray Pollock, davvero un insuperabile romanzo che riprende appieno la tradizione di follia e fanatismo religioso della cupa provincia americana cara a Flannery O'Connor: se non l'avete ancora letto è un viaggio che Sartoris si sente vivamente di consigliare. Poi l'inaspettata rivelazione di David Whitehouse, che con il suo Buon compleanno Malcom (Isbn) ci ha letteralmente conquistati: una storia d'amore e surrealtà che rimodula il concetto di "dolore" in chiave malinconicamente contemporanea: che aspettate a divorarvelo? Questo è stato anche l'anno in cui Fanucci ha ristampato I migliori racconti di quel gigante di Richard Matheson, un'occasione per arricchire gli scaffali della vostra libreria con roba davvero (ma davvero) buona! C'è poi la difficile, laboriosa ma assolutamente appagante lettura di Venga il tuo Regno (Alet), opera monumentale del grande William T. Vollmann, un genio capace di portarti tra le gesta epiche dei nativi americani di fine '600 raccontandoti intanto anche delle sue peripezie di nerd svalvolato. Infine l'ennesima biografia sghemba e colossale del talentuoso Nick Tosches: dopo averci raccontato delle frane alcoliche di Dean Martin e degli inferi di Sonny Liston tocca adesso al cantante Jerry Lee Lewis in Con me all'inferno (Alet): la faccia oscura degli USA narrati attraverso le esagerazioni di un personaggio strabiliante e scomodo. Bello, bellissimo, che ve lo dico a fare? (ovviamente ci sarebbe anche un po' di roba italiana da segnalare, ma come ogni anno il titolare preferisce astenersi su chi ha lavorato meglio: un po' per non fare torti a nessuno - in fondo ci si conosce un po' tutti, l'Italia è piccola e la gente mormora - un po' perché chi scrive, leggendo le pagine dei colleghi, qualche volta rosica!!)

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