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NATALIA ASPESI
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I lombardi perbene che temono ancora il centrosinistra, anche quello bonaccione del Pd, hanno trovato in Mario Monti e nella sua lista un rifugio di centrodestra professorale, signorile, rigoroso e (per ora) onesto. Un rifugio che li ha liberati dal fastidio, se non addirittura dalla vergogna, di doversi umiliare nel solo centrodestra prima disponibile, quello horror berlusconiano. Ma, al momento di pensare alla Regione, molti si sono spaventati, trovandosi davanti, come candidato presidente montiano, una delle persone più noiose mai arrivate in politica: un Albertini che fu irragionevolmente sindaco di Milano due volte, iniziando una cementificazione della città tra le più allucinanti.
Chiarita la sua impossibilità a vincere queste elezioni, ai montiani più saggi si sono rizzati i capelli in testa all’idea di consegnare la Lombardia a Maroni, cioè di riconsegnarla alla Lega e al Pdl, e a tutto il malaffare, gli scandali, l’ignoranza finanziaria, politica e…
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