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I monuments men del medio oriente

Da Marta Saponaro
I MONUMENTS MEN DEL MEDIO ORIENTE
E' di questo anno il film "Monuments men" scritto e diretto da George Clooney, dove viene narrata la storia di uomini che amavano così tanto l'arte come espressione delle capacità umane e come bagaglio del sapere di tutti noi, che nel periodo della seconda guerra mondiale affrontarono la morte per mettere in salvo statue ed opere d'arte così ancora oggi possiamo ammirarle e vedere quanto l'uomo è in grado di realizzare nel momento stesso in cui è animato dall'amore.  Bene la storia si ripete. In questi giorni ho, in qualità di blogger per AGIRE, ho postato la campagna di raccolta fondi per aiutare i milioni di bambini e uomini che stanno correndo un grave pericolo per la guerra. Tra l'altro approfitto per ricordare di partecipare con una donazione anche se piccola non fa nulla l'importante è partecipare per ulteriori informazioni : MEDIO ORIENTE IN FIAMME-DONA ORA-
Ma in Medio Oriente non esistono solo le armi e le bombe, non tutti sono portatori di morte, non tutti vivono animati dall'odio, tra loro esistono persone che sanno cosa vuol dire amare il prossimo, sanno cosa significhi amore per il mondo, sanno cos'è l'amore per il sapere e, così, si sono attivati per cercare di salvaguardare un patrimonio artistico-culturale di inestimabile valore per noi e le future generazioni di tutto il pianeta. Sono i Monuments Men del Medio Oriente.
Settant'anni or sono il presidente degli Stati Uniti, precisamente il 23 giugno, Roosvelt approvò la costituzione della Commissione americana per la protezione e la salvaguardia dei monumenti artistici in zone di guerra. Nacque la "Seconda Commissione Roberts. Durante la seconda guerra mondiale furono in 345, tra uomini e donne, a prestare servizio volontario nella Monuments Fine Arts Aechives, la sezione "Archivi e Belle Arti dell'esercito angloamericano". Misero a disposizione le loro competenze per salvare un patrimonio mondiale: tra loro c'erano esperti d'arte, critici e  direttori di musei.
Or bene sappiamo benissimo che Siria, Iraq e Palestina, hanno un vasto patrimonio culturale. I terreni che si trovano in quello spicchio di terra sono quelli che ospitarono migliaia di anni fa le civiltà mesopotamiche: gli assiri, i sumeri, gli accadi, gli amorrei, i babilonesi gli ittiti, gli aramei, i medi, i semiti. Tutti noi andando a scuola abbiamo studiato queste civiltà, chi non si ricorda di Hamurrabi ed il suo famoso codice o della famosa Torre di Babele, che è menzionata anche nelle Sacre Scritture (Genesi 11,1-9).
11 febbraio 2014. In questo giorno Rutelli ha presentato la campagna per la salvezza del patrimonio culturale siriano nella conferenza stampa "la vittima dimenticata in Siria: la cultura". Forse ad alcuni di noi è sfuggito in mezzo alla tanta informazione e ai tanti impegni che è stata avviata una campagna per salvaguardare, appunto questo patrimonio. Così oggi, come tanto tempo fa, giovani monuments Men sono impegnati in questo arduo compito. La campagna riguarda il salvataggio degli antichi siti di Aleppo, Damasco, Bosra, Palmira, Hisn al Akrad e Qal'at Salah, oltre ad antichi villaggi della Siria Settentrionale.
Pubblicazione di National Geographic Italia.
per approfondimenti:
Tafter Journal:
- Beni culturali:cresce l'allarme in Siria per il patrimonio artsistico e i siti Unesco utilizzati a scopi    militari
- Beni culturali: A.A.A. Monuments Men per la Siria cercansi
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