Tenuta da sempre segreta e mai svelata neanche nei libri di ricette, è un dolce tradizionale di Soriano Calabro, e Serra san Bruno.
Il dolce ha origini antichissimi è un intreccio tra storia e leggenda tramandata negli anni da padre in figlio in generazioni.
La leggenda ne assegna la diffusione ad un monaco misterioso, apparso all’improvviso e sparito nel nulla,che li avrebbe offerti generosamente ad una popolazione contadina e povera come quella di Soriano.
Per la storia invece , l’introduzione dei mostaccioli si attribuisce ai monaci certosini del centro di S. Stefano in Bosco vicino Serra S. Bruno.
Poi ai Domenicani del convento appunto di S. Domenico , sorto nel 1510 che hanno insegnato , sostenuto tra gli artigiani locali l’arte pasticcera, fiorente tra il 600 ed il 700 infatti tante sono di svariate forme riprodotte dai ( mastazzolari) cosi detti quelli che lavorano con le mani un comune impasto.
Le idee che poi vengono trasformate in immagini fantastiche , espressione di vita quotidiana, di oggetti comuni, di leggende, sono simboli del fluire del tempo , della superstizione, di miti di ricorrenze e di culto.
Forme libere , gruppi di animali, figure umane, e religiose.
Una collezione delle forme classiche di questi speciali biscotti è raccolta presso il Museo di Palmi ,il Museo nazionale delle arti e mestieri di Roma. In ogni caso incerta è l’origine dei mostaccioli , forse araba, anche se il nome deriva dal latino “mustacea” antica focacceria nuziale, o forse magno -greca.
Insomma questi fantastici biscotti sono presenti in tutte le fiere, e le sagre della Calabria, arrivano anche in Basilicata, Campania, Sicilia in nord Italia , all’estero,e ovunque risiedono emigrati profondamente legati alla propria terra, ai riti , alle feste patronali, al gusto e al fascino, che con il loro profumo e il loro essere possono trasmettere anche a notevole distanza.
- Ingredienti:
1 1/2 kg farina
250 g di zucchero
8 uova solo i tuorli
acqua
Ingredienti alternativi alla ricetta tradizionale:
250 g di mandorle bianche
1 bichierino da liquore di anice.
1 arancia grattugiata
1 cucchiaino da caffe di bicarbonato
- Preparazione: 30' + 20' di cottura circa.
- Setacciate la farina sulla spianatoia, e versatevi una parte di acqua ,e tre di miele, sciolto a bagnomaria di inverno se è cristallizzato.
- D’estate si scioglie a freddo.
- Si amalgama il tutto con la farina, il miele funziona da dolcificante ed ha proprietà di ammorbidire la pasta che non deve risultare ne troppo molle e ne dura altrimenti può compromettere la buona riuscita dei mostaccioli, poi aiutandovi con un po’ di farina, per lavorare la pasta e i vari pezzi dal piano di lavoro.
- Per poter realizzare le varie forme ,semplicemente con le mani ,si possono fare diverse figure come pesci, gallo, cavallo, aquila, elefante, palme, esse, paniere con fiori, corolla intrecciata,ecc.
- Unico elemento decorativo dei pupazzi è la carta stagnola a piccoli pezzetti di colore diverso come rosso, verde, o argento.
- Una volta completate le forme adagiatele su delle teglie unte di olio oppure su teglie antiaderente.
I tempi di cottura sono comunque in funzione allo spessore della forma quindi possono variare per le forme più piccole minore sarà il tempo di cottura,per quelle più grandi in generale la cottura e di 20 minuti circa a 180° gradi ,finche diventino dorate in superficie, e importante la cottura a calore moderato per evitare spaccature o lesioni che rendono il prodotto antiestetico,conseguenza proprio delle temperature troppo elevate. - A cottura ultimata i biscotti si lasciano poi raffreddare, senza farli piegare, o spezzare.
- Poi si avvolgono in cellofan per consentire al prodotto croccantezza, e una buona conservazione nel tempo.
- Infatti si possono conservare per parecchi mesi.
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