M’è piaciuto il nome eppoi c’è scritto sui sacri testi che con lo stesso impasto si prepara…..la “pattona”. Non lo dite agli amici del Cavaliere che magari fraintendono!!
I necci sono delle schiacciatine di farina di castagne, dolce diffuso nella montagna pistoiese, in Garfagnana e presa alla lontana sarebbero gli antenati delle crepes.
Sono cotte direttamente sul fuoco su lastre di arenaria. La farina deve essere fresca, appena prodotta e macinata, al massimo vecchia di 1 anno. Era fatto dai pastori che avevano poche cose a loro disposizione: tanto tempo e le castagne.
Per l’impasto servono acqua e poco sale. L’unico problema ma anche la sua originalità è nello strumento per cuocerli : i “Testi“.
I Testi sono dei dischi rotondi, in metallo, che vengono prima riscaldati, dove poi si adageranno i necci per cuocerli al fuoco di un camino.
Comunque riporto da Wikipedia che
I “testi” più antichi erano realizzati in argilla ed erano (e sono) formati da una piastra tonda di terracotta sulla quale cuocere focacce piatte non lievitate; attualmente sono più diffusi quelli fabbricati in ghisa.
Vengono anche usati i “ferri” che sono a forma di cerchio con lunghi manici e si mettono sopra la stufa per far cuocere l’impasto.
Ovviamente trovarli fatti in questo modo forse è possibile in qualche fiera di montagna.
La farina di Neccio della Garfagnana ha ottenuto la DOP nel 2004 e se vuoi conoscere storia e caratteristiche clicca qui.
Apprendo anche che alla prima domenica di dicembre a Castelnuovo Garfagnana c’è la festa della Castagna e in piazza c’è una macchina artigiana che fa i necci….peraltro li possono mangiare anche i celiaci!!