Me l'ero sempre chiesta, come diavolo facesse “Gioia Infinita” a descrivere così bene il mio ritorno dall'Erasmus. Quel che non immaginavo è che un giorno avrei avuto una risposta. Che sarebbe successo un Venerdì di pioggia. Santo, il Venerdì. Di quelli in cui, pur di essere a tema, il flash ti dipinge aureole sulla parete scura del Burger King. Omaggio dovuto, vista la tua – Santa pure lei – pazienza verso i tredicenni imberbi con cui condividi il Regionale. Vuoto, tranne il posto accanto a te. Occupato da un'angelica biondina che mai e poi mai avresti detto stesse aspettando amici. Cercava pure di calmarli, poverina. “Dai, c'è gente!” Donna batte uomo mille a zero, almeno al di sotto della ventina. Perchè loro no, la quiete pubblica non l'hanno mai sentita nominare. Si spintonano. Urlano cose stupide a troppi decibel. E se appena volti lo sguardo in loro direzione, sfoggiano inopportune pose da bulletti. Credono non l'abbia sentito, quel “che cazzo vuoi?”. Ignorano che, tra un concerto pop-rock ed un hamburger di pollo, almeno nella non-violenza scelgo di rispettare le festività. Sospiro. Il pensiero stesso d'esser stata adolescente, adesso, mi inquieta. E intanto le gocce, sul finestrino, si rincorrono: danza fuori tempo sulle note del mio ipod. Ora che la fiesta è andata...

E sarà un concerto favoloso. Magistralmente costruito in un ramping di ritmi e densità di hit. Fatto per dimostrare che Unplugged non significa per forza brani lenti e noia mortale. Anzi. Chè io, in maniche corte, ci rimango dopo meno di mezzora. Scalmanata. Senza voce. Con i brividi sul corpo alle prime note di Luna, e strane botte di uno pseudo-orgoglio quando parte “Brucerò per te”.
“Sai, il testo di questa l'ha scritto Il Cile!”Urlo all'orecchio della mia malcapitata vicina. Lei mi risponde “ah sì?”, ma probabilmente sta pensando “e quindi?”. Anzi, forse si sta chiedendo che c'entra 'sto monotematismo su Cilembrini, di cui le sto parlando più o meno da tre ore. Insomma, dovrei chiacchierare di Dani. Sarebbe molto più in linea col mio personaggio. Invece di Dani continuo a sognare il funerale. E mi sveglio anche parecchio agitata. Mah. Io ogni tanto mi vedo dall'esterno.
E mi abbatterei a badilate.Poi, a un certo punto, succede. Pau si toglie il cappello, ed introduce Gioia Infinita. “Sapete” - attacca - “Siamo particolarmente contenti di essere qua. Per noi è una specie di rivincita, perchè l'ultima volta che siamo stati a Trieste, alla Barcolana di qualche anno fa, ci hanno trattato di merda. Ci hanno fatto smettere di suonare dopo soli due pezzi, davanti a diecimila persone, perchè il sindaco aveva litigato con gli organizzatori, che avevano litigato con non so chi. Siamo andati via da lì incazzati. E, il giorno dopo, siamo partiti per una tourné in Spagna. Al ritorno da quell'esperienza è nata Gioia Infinita”. “Ecco perchè”, riesco a dire con un filo di voce. Nella mente, Málaga. Il volo del ritorno. L'appartamento vuoto con i pochi scatoloni da spedire. La despedida.Ecco perché. E quasi piango, ché un perché c'é sempre. Perché le canzoni della vita...no, non é il contrario: sono comunque loro che scelgono te.