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I nemici immaginari di Renzi e la sindrome del Meccano

Creato il 09 luglio 2014 da Alessandromenabue

In principio fu la vecchia politica da rottamare. Poi è stato il turno di "professoroni", gufi rosiconi. Ora eccoci arrivati, come li definisce Repubblica, ai “frenatori”(sic). Il povero premier è circondato da nemici, peccato che siano quasi tutti immaginari: "Piaccia o no a chi vuole frenarci, il risultato a casa sulla riforma costituzionale, sulla legge elettorale, sul lavoro, sulla giustizia, noi lo portiamo. Vogliamo troppo bene al paese per lasciarlo a chi dice solo no e disfa i progetti altrui". A meno che Mediorenz non ce l'abbia con Vasco Rossi, è difficile comprendere chi dice no. Non certo il M5S che, per quanto in ritardo, continua a seguire la strada della discussione con i democratici. Sicuramente non i civatiani, più a rischio di estinzione dei koala e altrettanto bellicosi. Quanto ai frondisti di Forza Italia, capeggiati dal poco Augusto Minzolini, Matteo può dormire sonni tranquilli: ci penserà l'amato Silvio a rimetterli in riga. Dunque chi mai saranno queste oscure entità che tramano nell'ombra per demolire i progetti del sempre più adiposo Presidente del Consiglio? I venusiani? I coccodrilli albini? I Transformer? Nichi Vendola? A ben guardare il solo, vero avversario di Renzi è il suo pressapochismo. Si vola veloce ma senza una traiettoria precisa, si detiene un potere conquistato con caparbietà senza avere la minima idea di come maneggiarlo.
I nemici immaginari di Renzi e la sindrome del MeccanoE' la sindrome del Meccano. Negli anni d’oro del famoso gioco di creazione di modellini, tutti i bambini lo desideravano ma, quando finalmente tutti i pezzi erano sparpagliati sul pavimento, in molti non riuscivano a costruirci una beata mazza. Tanto meglio allora trovare rifugio nella fantasia e crearsi nuovi amici immaginari. Oppure fingersi temerari cowboys in guerra con con gli apache nelle sterminate praterie del selvaggio west. Ora che ha ottenuto il suo agognato Meccano, Renzi non può rifugiarsi nell'ovattato mondo dei suoi sogni. Faccia i conti con se stesso e, al netto delle sue incapacità, si dia da fare per costruire qualcosa di minimamente funzionante. Possibilmente non un'ambiziosa e macchinosa riforma costituzionale ma qualcosa di più utile, ad esempio un'argine alla disoccupazione dilagante. Giusto per passare dalle promesse ai fatti concreti. Potrebbe trovare nuovi amici - reali - disposti seriamente ad aiutarlo.

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