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I nerazzurri e la Coppa Intercontinentale

Creato il 23 marzo 2013 da Calcioromantico @CalcioRomantico

Una Coppa sospesa tra due continenti. 2° puntata: La Coppa Intercontinentale Europeo-Sudamericana. Anni Sessanta, seconda parte

Corso segna il gol vincente a Madrid

Corso segna il gol vincente a Madrid

A un anno di distanza dai tre match col Santos che hanno solo illuso il Milan di poter essere la prima squadra italiana a laurearsi idealmente campione del mondo per club, a Milano la Coppa Intercontinentale sbarca davvero, ma sulla sponda nerazzurra. L’Inter di papà Moratti ha vinto a maggio la Coppa dei Campioni battendo 3-1 il Real Madrid al Prater di Vienna, grazie anche a una doppietta di Mazzolino, come affettuosamente lo chiama Niccolò Carosio in telecronaca.
Sulla sua strada trova l’Independiente di Avellaneda. La prima partita, il 9 settembre 1964,  è in terra argentina e la mezzala Mario Rodriguez segna per i padroni di casa il gol dell’1-0 vincente, bissando quanto fatto neanche un mese prima nella finale di ritorno di Copa Libertadores. 1-0 contro il Nacional Montevideo e coppa in Argentina per la prima volta.

I rojos devono però affrontare il ritorno e a San Siro la situazione è capovolta: 2-0 per i nerazzurri con reti di Mazzola e Corso. Serve la bella che si gioca tre giorni dopo a Madrid. In virtù del gol segnato in più l’Inter ha il vantaggio di poter conquistare la coppa anche se alla fine dei supplementari il punteggio è ancora in parità. Così sono i rojos a premere e costringere l’Inter a giocare all’italiana, ovvero in contropiede sfruttando la rapidità di Jair e Peirò, la classe di Corso e la testa di Luisito Suarez. L’Independiente tiene palla, ma crea poco. La grande occasione per gli argentini arriva nel finale: azione sulla sinistra del Suarez di Avellaneda, palla che filtra in area dove Bernao tutto solo mette dentro. Ma l’arbitro spagnolo Ortiz de Mendibil annulla per evidente fuorigioco. Nei supplementari succede poco fino al 110′ quando Corso imposta un contropiede che va a chiudere in gol dopo che la palla è passata anche dai piedi di Milani e Peirò. Gli ultimi sterili attacchi non cambiano la situazione.

1965, Mazzola sigla il 3-0 a Milano

1965, Mazzola sigla il 3-0 a Milano

L’anno dopo le due squadre si ritrovano per la rivincita, ma stavolta l’Inter mette subito in chiaro le cose e travolge 3-0 gli argentini nell’andata a Milano. In gol va subito Peirò al 3′, che appostato vicino al palo alla destra del portiere Santoro riceve una splendida palla dall’onnipresente Mariolino Corso. Segue una doppietta del “solito” Sandro Mazzola: due gol sottomisura, il primo riprendendo una respinta di Santoro su bordata di Jair, il secondo con un’elegante rovesciata in piena area piccola nel mezzo di un’azione un po’ confusa. Ad Avellaneda la settimana dopo gli argentini accolgono gli interisti con una sassaiola, ma poi in campo le cose vanno come devono andare e si prova a giocare una partita, anche grazie alla buona direzione del peruviano Yamazaki. L’Inter regge bene e all’86′ Mazzola in contropiede ha l’occasione per chiudere i conti ma si ostina nell’azione personale invece di servire Jair libero a centro area. Ribaltamento di fronte e Savoy impegna severamente Sarti. La prodigiosa parata del portiere nerazzurro evita la ripetizione perché dopo poco l’arbitro fischia lo 0-0 finale.

La seconda Intercontinentale è nelle mani dei nerazzurri, ma la storia si interrompe qui. Il Real Madrid in semifinale nel 1966 e il Celtic Glasgow in finale nel 1967 fermeranno la corsa dell’Inter in Coppa Campioni, prima di veder la loro corsa alla conquista della Coppa Intercontinentale, interrotta, rispettivamente, da Peñarol e Racing Avellaneda
Ci vorranno infatti trentacinque anni perché l’Inter torni a giocarsi il titolo, questa volta effettivo, di campione del mondo per club. Dopo che tante Toyota saranno passate sotto i ponti.

federico

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