” I nipotini hanno bisogno dei nonni (o no) ditemi qualcosa per favore” La frase che ho trovato nella ricerca è precisamente questa. Mi è venuto di aggiungere l’interrogativo in primis perché gradirei tanto la testimonianza, attraverso i commenti, dei diretti interessati. Coraggio, siete numerosi nella lettura (ormai avviati ai 10.000), ma assai meno nel manifestare le vostre opinioni. Mi chiedo anche a quale generazione appartenga chi scrive e se alla domanda si può rispondere senz’altro in modo affermativo, come per sentimento sarei indotta a fare.

Ma nella quotidianità m’imbatto in situazioni d’ordinaria ripulsa, che spesso mi colpisce per la durezza lessicale: “Non voglio lasciare mio figlio a mia suocera”, hanno dichiarato decine di mamme. Qualcuna evitava anche la propria madre. Su quanto sia in genere esagerata e talvolta maniacale la reticenza ad affidare (con moderazione ) il pargolo ai nonni che ne sono lieti, ho già scritto: “In vacanza con i nonni”
Se dunque, come immagino in prima istanza, chi ha usato l’espressione è una nonna (o nonno) dispiaciuta per la rara presenza e in cerca di conferme della propria “utilità” per i nipoti, ne troverà in abbondanza nel web, ed io mi unisco volentieri al coro. Gli esperti sono concordi nel ritenere utilissima la figura dei nonni. Affettuosi, soccorrevoli, giocosi, narratori di storie di famiglia che rafforzano l’identità, presenti, soprattutto,… “pilastri su cui contare”, per ripetere la bella espressione della nipote Giulia (nei commenti a “Presento il blog”). Perciò, senza cadere nell’eccesso (non infrequente) val la pena di favorire la vicinanza dei nonni, la quale soddisfa effettivamente un “bisogno” dei nipoti, piccoli e anche più grandi.
Qualora invece sia un genitore a lamentarsi perché, al contrario, i nonni non manifestano disponibilità nei confronti dei nipotini, temo che occorra rassegnarsi. Difficilmente la mamma o il papà riusciranno a trasformare i loro genitori, poco amanti dei bimbi o impegnati altrove, in “Nonni perfetti” (vedi) e le forzature rischiano di essere controproducenti. I bambini avvertono di non essere graditi e scoprono con facilità il fastidio nel sorriso più volenteroso. Li frequenteranno ugualmente, magari con mammma e papà, che dovranno però evitare gli affidamenti di più giorni o in vacanza.
Come giudicare questi nonni alieni dall’occuparsi dei nipoti? Premesso che farlo a tempo pieno non è certo un obbligo e ognuno deve conoscere bene se stesso prima di assumerne l’impegno, direi che un’attenzione ragionevole, spontanea per la maggioranza dei nonni, dev’essere fatta propria anche da quelli più egoisti e distratti. Per quasi tutti noi è un piacere, ma occorre se lo impongano come “dovere occasionale” anche i meno portati. Se non ostano serissimi motivi ( che so, di igiene mentale!) nulla giustifica la mortificazione dei nostri diretti discendenti…Quanto ai “Nonni assenti”, ne ho parlato in un articolo, cui rimando, ma anche loro debbono “esserci” quando occorre.
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