I NO PUP: chiediamo solo regole

Creato il 28 gennaio 2015 da Carteinregola @carteinregola

Mentre sul numero odierno della Repubblica si torna a parlare di Piano parcheggi (1), pubblichiamo una riflessione sul progetto del parcheggio di Piazza Manila al Flaminio, oggetto nei giorni scorsi di uno scambio di opinioni sul quotidiano tra la portavoce del Coordinamento dei Comitati NO PUP e Carteinregola Anna Maria Bianchi e la progettista imprenditrice del Pup Simona Galvani (2). Ma chiarendo una cosa: la nostra non è una battaglia “contro” ma  una battaglia “a favore”. A favore delle regole, a favore dell’interesse pubblico, a favore di tutti i soggetti coinvolti. Perchè le  regole giuste  proteggono tutti.

via Albalonga nel 2012, prima del ripristino

E ci teniamo a  dire che se, in qualche caso, le rivendicazioni dei residenti (giustificate comunque dalla scarsità di garanzie) e della società civile (ormai l’unica su cui contare per  tutelare  gioielli pubblici come Via Giulia) hanno rallentato i lavori e prolungato i cantieri, nella stragrande maggioranza degli esempi  citati dall’articolo, i comitati non c’entrano nulla.  Anzi. Proprio i comitati si sono spesso mobilitati per i lavori  abbandonati dai concessionari per anni che portavano disagi a tutti. Emblematico il caso di Via Albalonga, dove solo la testardaggine degli abitanti ha convinto  il Comune,  dopo anni di degrado, a revocare la convenzione al costruttore inadempiente. Il bilancio: decine di alberi abbattuti inutilmente e il ripristino dei luoghi a spese della collettività. Ma si potrebbe citare Via Imera, con un cantiere che va avanti da anni a singhiozzo,  e  la stessa Piazza Manila, in cui l’area verde  è stata restituita ai residenti l’anno scorso,  dopo essere rimasta  recintata per due anni senza che all’interno succedesse nulla. E invitiamo i giornalisti  che volessero  “accendere la luce” su tutti i danni portati da questo Piano Urbano Parcheggi (non dai parcheggi, da questo Piano Urbano Parcheggi), a fare una ricognizione di tutte le strutture  per la sosta costruite e mai  attivate: come  quella di 13 piani sotterranei in Via Guidobaldo dal Monte, a Piazza Euclide,  o quella di Cornelia, pagata  con soldi pubblici. E ancora, di fare un’indagine seria su tutti i box invenduti in tutta Roma, o su quelli trasformati in cantine, magazzini e addirittura abitazioni. E  i reporter più  abili potrebbero arrivare perfino a fare una vera inchiesta su tutti i Pup aperti  da anni e mai collaudati, con tutti i rischi che questo comporta per i loro frequentatori. Tutti problemi che non nascono dalla burocrazia, nè dall’archeologia, e tantomeno dalle proteste dei cittadini. La situazione di oggi è il risultato di una matassa ingarbugliata di interessi, pressioni, pasticci, protratta dalla politica di sinistra e di destra per vent’anni con la tecnica dello struzzo e/o di  “un colpo al cerchio uno alla botte”. E noi  che ancora speriamo che chi ha promesso  di “cambiare tutto” ci faccia assoporare il gusto di  una città normale…

Anna Maria Bianchi Missaglia annaemmebi@gmail.com

(1) Repubblica 28 gennaio 2015 Parcheggi, la mappa dell’abbandono Da via Giulia a Testaccio, a Prati: fermi 20 cantieri dopo estenuanti battaglie legali, scavi archeologici, comitati del No. Alcuni bloccati da anni e trasformati in discariche. Altri rimasti sulla carta. Alfonsi: “Ferite aperte nel cuore della città” di Laura Serloni

(2) La Repubblica 23 gennaio 2015 La pasionaria dell’anti-Pup: “Traditi, faremo le barricate” Anna Maria Bianchi: “Pensiamo all’interesse pubblico, il Comune non ha consultato i comitati” Preparato un dossier sui posti auto: “Una follia i box sotto al parco Nemorense e al Flaminio” di CECILIA GENTILE (24 GENNAIO 2015)

24 gennaio 2015 su Repubblica esce  un’ intervista alla imprenditrice Simona Galvani, proponente del parcheggio interrato di Piazza Manila

28 gennaio 2015 Replica di Anna Maria Bianchi



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