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I non luoghi chiamati CIE: per trovarli ci vuole Google Earth

Da Pinobruno

 

Centri di Identificazione ed Espulsione per immigrati irregolari sono “non luoghi”. Non li si trova neppure sugli elenchi telefonici, dove sono indicate persino le basi militari più inaccessibili. Nessuno può entrarci e pochi sanno cosa accade lì dentro. Sono carceri non dichiarate? Vi si rispettano i diritti umani? I “non detenuti” hanno diritto all’assistenza legale? I giuristi baresi che hanno promosso la Class Action Procedimentale per chiedere un’ispezione del Tribunale hanno dovuto far ricorso a Google Earth per geolocalizzare la struttura alla periferia della città: “….Detto Centro è sito in luogo (Coordinate GPS: Latitudine N. 41.135656 – Longitudine E 16.788834) ad oggi non censito nello stradario cittadino (una sorta di “invisibilità” che si specchia in quella dei reclusi)”. 

I non luoghi chiamati CIE: per trovarli ci vuole Google Earth

i CIE per gli immigrati sono "non luoghi", assenti da stradari ed elenchi telefonici

Il ricorso degli avvocati Luigi Paccione e Alessio Carlucci, che hanno costituito un’associazione di cittadinanza attiva, ha avuto un primo riscontro di fondatezza dal Tribunale di Bari.

Il presidente del Tribunale, Vito Savino, ha nominato un perito che entrerà nel CIE per accertare “lo stato, la condizione, l’organizzazione del Centro di Identificazione e di Espulsione di Bari, puntualizzando se in base ai parametri propri della funzione a cui è adibito sia in grado di assicurare ai trattenuti necessaria assistenza e pieno rispetto della loro dignità; in caso di constatazione di negatività, evidenzi gli interventi necessari per eliminarle”.

Il “non luogo”, che sembra esistere solo su Google Earth, potrebbe essere finalmente svelato.

 


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