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I nostri errori in Thailandia. Destinazione consapevolezza.

Creato il 24 gennaio 2015 da Paola Annoni @scusateiovado

I nostri errori in Thailandia. Destinazione consapevolezza.Si sa, io ho il culto del sud est asiatico, della Cambogia e della Birmania, in particolare. E poi lei, sempre presente nei miei racconti, la Thailandia.

Bangkok, il suo street food, la sua montagna dorata... Un amore cieco, anestetizzato dal peperoncino e dalle zuppe che mi inebriavano i sensi.

Questo giro, quando ho messo il mio settimo timbro thailandese sul passaporto (son sette, ma non ci sono stata sette volte... Ma passata sì), sul volo di ritorno è apparso un messaggio nella mia testa che suonava più o meno così: "Oops! Something went wrong!". Sì, proprio come quando facebook va in crash.

Io, con la Thailandia questo giro sono proprio andata in crash, sento proprio che si è rotto qualcosa dentro, e quindi ho provato ad analizzare cosa è successo.

Cosa mi è successo.

Perché come c'è stato un periodo in cui avevo smesso di mangiare sushi per un trauma subito in Giappone (un boccone sbagliato che si è bloccato in bocca e non andava né su né giù, né dentro né fuori... Uno shock inspiegabile), e così, il mio boccone thai è stata fondamentalmente colpa mia.

Ecco quindi un elenco di errori fatti, che hanno reso il mio viaggio più pesante di quanto non dovesse essere.

  • Abbiamo optato per il low budget pesante, e cioè dormire in guest house da 5 dollari in due a notte, e gli standard sono quelli offerti da un prezzo del genere. In Thailandia se vai a livelli davvero estremamente bassi, è come in ogni altro posto del mondo. Fa un po' schifo. E se dormi in un letto scomodo e non pulitissimo non riesci a rilassarti, se non riesci a rilassarti, non ti riposi, e se non ti riposi il giorno dopo ti incattivisci. E' la regola fisiologica del tuo corpo. Se stai bene, tutto ti va meglio. In Thailandia ti devi trattare nel modo corretto, e sicuro non sono quei 6€ in più a notte a testa che ti cambiano il costo del viaggio. Con 15$ a notte già si trova una camera bella, comoda, pulita e spesso di buon livello. Non ne vale proprio la pena di risparmiare 3€ sul dormire, perchè il gap tra una camera da 5$ e una da 15$ è enorme.
    I nostri errori in Thailandia. Destinazione consapevolezza.
  • Abbiamo sbagliato il modo di viaggiare. Cercando di spendere meno possibile (tra voli, alberghi, noleggio auto, cibo e tutte le cose comprate abbiamo speso circa 800€ per 15 giorni, a testa), ci siamo limitati nel fare le cose e quindi ci siamo persi molto. Magari una guida, un tour o qualcosa in più potevamo (e dovevamo) concedercelo.
  • Abbiamo azzardato troppo con il cibo. Seguendo i consigli del già citato e bravissimo Mark, abbiamo assaggiato praticamente ogni cosa... Con il risultato che non mi ricordo una mazza, ma un misto di sapori, colori, odori, intingoli che non mi sono rimasti impressi. Non riesco a ricordarmi un solo piatto strano mangiato in questo viaggio. A parte il Khao Soy che è il piatto tipico di Chiang Mai e del nord ed è stato una scoperta e un must.
    I nostri errori in Thailandia. Destinazione consapevolezza.
  • I nostri errori in Thailandia. Destinazione consapevolezza.
  • Abbiamo visto troppi templi in quest'ultimo anno. E l'entusiasmo, diciamocelo, è un tantino scemato.
  • I nostri errori in Thailandia. Destinazione consapevolezza.

Ma il problema principale è stato un altro. Dopo aver conosciuto la Thailandia, ho capito una cosa:

o fai il turista, o fai il nomade digitale.

Cioè, o tu fai tutte le cose da turista ( e cioè giro sull'elefante, donne giraffa e compagnia bella) e spendi i soldi come se fossi in vacanza, oppure ti godi il bello della Thailandia da expat, anche solo per un periodo, e quindi ne approfitti del costo della vita bassissimo, del cibo buono ed economico, del clima mite o caldo in qualsiasi stagione dell'anno.

Viaggiare come abbiamo fatto noi ti lascia quell'amaro in bocca di non aver visto niente, e quel poco che hai visto, l'hai fatto male. Anche se non è così.

La Thailandia o te la godi e fai tutto quello che ti offre, o vissuta così... Ti ritrovi come me, col il naso arricciato e un mito che crolla.

O stai sui binari, o vai proprio fuori dalla stazione.

E allora la domanda è: perché avete viaggiato così?

Prima di tutto il viaggio non era in programma quest'anno, ed è stata una follia dettata da un biglietto aereo prenotato con la Turkish che costava meno di 400€, e quindi scegli quello piuttosto che un paio di scarpe nuove e di un giaccone a Natale, e perché poi, siamo ingordi. Ma proprio maleducatamente ingordi quando si parla di viaggi. Quindi volevamo farlo, ma sapendo che era fuori dal budget annuale.

Per viaggiare tanto devi risparmiare, e quindi quando viaggi non fai mai lo spendaccione, ma stai attento.

Qui noi abbiamo fatto un pochino i barboni, e non abbiamo nemmeno imbarcato il bagaglio per risparmiare euro qua e là.

Era un po' una sfida, abbassare il livello e viaggiare diversamente.

Un altro motivo è stato che, nonostante non demonizzi il turismo, detesto tutte le sue espressioni.

Per me, andare a vedere le donne giraffa e farsi una selfie o fare il trekking su un elefante maltrattato e incatenato da sempre e per il resto dei suoi giorni per passeggiare il culo alla gente... Beh, non mi va.

Non va perché quando vedo gli elefanti con quella portantina e penso alle parole di Andrea in Thailandia, che spiegava che "con la portantina, gli rovinano irrimediabilmente la colonna vertebrale", e io, mi sento male per loro. ( qui potete trovare un buon pezzo di Andrea che spiega come ha scelto il corso da mahout e a seguire tutti i post sui diversi giorni del corso)

Forse è questa la profonda differenza tra il fare il turista e viaggiare.

Il rispetto.

E dopo questo viaggio ho un po' il rigetto, come con i gondolieri con la maglia a righe che ti cantano o sole mio al Venetian di Las Vegas, tanto per capirci.

Il turismo ha sviluppato tutto quel mondo non sotterraneo di prostituzione e pedofilia e di "tutto in vendita" che, ai miei occhi, fa perdere alla Thailandia tutto il suo fascino.

E' diventato il paese del "è tutto in vendita", se non dai una grattata alla superficie.

E quindi?

Mi sono sentita schiacciata tra il "non fare nulla perché se no fai la turista" e "fare le cose per cui poi diventi un turista e alimenti quello che dici di odiare".

Vorrei che la Thailandia si facesse scoprire un po' di più per la sua reale faccia e per la sua cultura che va oltre ai Buddha dorati, e si maltrattasse un po' di meno, perché, diciamocelo, si maltratta un bel po' (tra inquinamento, sporcizia, e distruzione dei fondali marini per portare i turisti qua e là ce ne sarebbe un bel po' da dire).

D'istinto mi viene da rispettare e proteggere un posto del genere... Ma loro? Loro rispettano la loro terra o la loro cultura?

E poi?

Poi penso quello che si dice di un fidanzato un po' stronzo, che poi ci porta i fiori. "ehh, ma poi mi porta i fiori..." . Sì, ma è anche quello che ti tratta male. E quindi anche questo paese, per mancanza di cultura forse, è lo stesso che coltiva orchidee e poi le stermina con le polveri sottili.

E' uno, ed è l'altro.

E' il paese dove le donne comandano nella coppia e dove si prostituiscono con più facilità (non generalizziamo, ovviamente... Le prostitute si trovano in ogni angolo del pianeta, ma il "modello di business" in Thailandia sembra legato a quello, più spesso che negli altri paesi), e come donna non riesci proprio a capire il loro mondo.

E' la legge di domanda e offerta, baby.

E poi? Quante donne o uomini lascerebbero questo mondo per un lavoro "più onesto"?

Forse mi sta succedendo per la Thailandia quello che è nato per gli Stati Uniti: una conoscenza più approfondita che porta alla coscienza.

E quando prendi coscienza, è sempre un casino.

E in questo momento, della Thailandia, mi sembra di non averci capito, fondamentalmente, nulla.


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