“ A nome di Dio, Clemente e Misericordioso,
Signori e Signore, vorrei in primis ringraziarvi per la vostra presenza alle conferenza stampa. Alcune manifestazioni pacifiche sono state organizzate domenica 20 febbraio in diverse città del reame, convolgendo 53 prefetture e provincie, a cui hanno partecipato all’incirca 37.000 persone. Queste manifestazioni hanno avuto diverse forme : sit-in, marce e raggrupamenti. Grazie al clima di libertà, alla pratica democratica sana e autentica, oltre al diritto alla libertà d’espressione che conosce il nostro paese, queste manifestazioni si sono svolte in un ambiente pacifico e pregno di serenità e discilina. Purtroppo, nel finale delle manifestazioni, le città di Tangeri, Tétouan, Larache, Al Hoceima, Sefrou, Marrakech e Guelmin, hanno conosciuto degli atti di sabotaggio causati da violenti, tra cui molti minori e ricercati dalla giustizia. Queste agitazioni hanno fatto seguito ad atti di vandalismo che hanno seriamente pregiudicato alcuni beni altrui con fuoco e distruzioni:
33 stabilimenti ed edifici pubblici
24 Agenzie bancarie
50 negozi ed edifici privati
46 auto e 2 motocicli
A Larache, i fautori della rivolta hanno preso d’assalto un immobile dell’Amministrazione delle Dogane dove hanno saccheggiato delle quantità di droga e bottiglie alcooliche sequestrate dalla suddetta amministrazione. Per mettere fine a questi atti criminali, le forze dell’ordine, composte da elementi della Sicurezza nazionale, dalla Gendarmeria reale e dalle Forze Ausiliarie, hanno proceduto, conformemente alla legge, a disperdere i fautori della rivolta e all’arresto di alcune persone che si presume siano implicate in questi atti. 120 persone sono state interpellate e saranno differite davanti alla giustizia, mentre i minori arrestati sono stati consegnati ai loro tutori. Da segnalare che sono state ferite 128 persone, di cui 115 delle forze dell’ordine, durante i saccheggi e gli atti vandalici. I corpo bruciati di cinque persone sono stati ritrovati all’interno di una agenzia bancaria incendiata dai violenti nella città di Hoceima. Un inchiesta è in corso, su istruzione del Ministero della Giustizia, per determinare le cause dell’evento. Le ricerhe proseguono, sotto la supervisione delle autorità giudiziarie competenti, per arrestare il resto delle persone implicate n questi atti e per presentarli davanti alla giustizia. I poteri pubblici stanno vegliando con la stessa determinazione per garantire il clima di libertà d’espressione, di pari asso con la forza della legge, su tutto quello che è suscettibile nel portare attentato all’ordine pubblico, alla sicureza dei cittadini e ai loro beni“.
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