Nella notte la Naismith Memorial Basketball Hall of Fame si è arricchita di 12 nuovi membri, quelli della classe 2012, la più numerosa degli ultimi cinquant’anni. Il protagonista principale della serata è stato senza dubbio Reggie Miller, che da qualche anno aspettava questo meritatissimo riconoscimento e che è stato l’ultimo membro indotto, a concludere in bellezza una serata di festa. L’ex miglior tiratore da tre della storia della NBA è stato presentato per la cerimonia d’investitura da sua sorella, Cheryl Miller (già Hall of Famer dal 1995), da Magic Johnson e Charles Barkley. Nel suo discorso Reggie ha voluto ringraziare principalmente la sorella (vincitrice di due premi di Mvp del torneo Ncaa a Southern California e considerata da molti la miglior giocatorice della storia) che l’ha aiutato moltissimo a crescere e farlo diventare il giocatore che è stato; un ovvio ringraziamento poi è andato agli Indiana Pacers, squadra in cui Miller ha militato per ben 18 anni, senza, purtroppo per lui, riuscire a portare a casa un titolo NBA.
La serata poi ha visto anche un altro grande personaggio ottenere un riconoscimento più che dovuto: Don Nelson, il coach più vincente nella storia della NBA (1.335 vittorie sulle panchine di Milwaukee, Golden State, New York e Dallas in 31 anni) ha anche vinto cinque titoli NBA con i Boston Celtics e ora che si è ritirato e trasferito alle Hawaii, dove gestisce una caffetteria e una gelateria, nella sua presentazione ha voluto come sempre scherzare:
“Spero che questo possa essere l’ultimo smoking che indosserò. C’è vita oltre il basket, per questo vi aspetto tutti per un caffè a Maui.”
Tra gli altri nuovi indotti ci sono anche Ralph Sampson, vincitore per tre volte del premio di giocatore dell’anno della Ncaa, prima scelta assoluta al draft 1983 e membro delle “Twin Towers” insieme ad Hakeem Olajuwon agli Houston Rockets. E poi le All American Redheads (la versione femminile degli Harlem Globetrotters); Chet Walker, 7 volte NBA All-Star e Campione NBA con i Philadelphia 76ers nel ’67; Katrina McClain, vincitrice di due ori olimpici, Lidia Alexeeva, ex coach della nazionale femminile sovietica e Hank Nichols, uno dei più longevi arbitri della Ncaa.
Per chiudere ci sono anche Don Barksdale, primo giocatore di colore ad essere inserito nel quintetto All-America NCAA, primo a giocare un’Olimpiade con gli Stati Uniti e primo a giocare un All-Star Game; Jamaal Wilkes che ha speso la sua carriera tra UCLA, Golden State Warriors, Los Angeles Lakers e Los Angeles Clippers vincendo 2 titoli NBA e 4 titoli NBA; Mel Daniels, vincitore per due volte del premio di Mvp della Aba.
Infine una mezione speciale va fatta per Phil Knight, cofondatore della Nike (e attuale presidente) ed inserito come contributore per il basket: con lui alla guida il brand con il baffetto è divenuto il più popolare del mondo intero, portando continue innovazioni nell’abbigliamento e legandosi ai più grandi giocatori di sempre, come ad esempio Michael Jordan. E proprio di Sua Maestà ha voluto parlare Knight neli suoi ringraziamenti:
“E’ stata la sua magia a trasformarlo in un brand. L’impatto di Jordan sull’industria sportiva è paragonabile a quello che hanno avuto Nathan Hale, Patrick Henry, Che Guevara e Mao Tse Tung sulla politica mondiale.”